Virginio Venturelli e Alberto Gigliotti portavoce della comunità socialista cremasca danno il proprio parere su alcuni argomenti d’attualità che interessano la città e il territorio: il primo riguarda la riforma sanitaria ‘in via d’approvazione’, il secondo il ruolo che rivestono i piccoli comuni ai tavoli decisionali. “Nel merito del nuovo assetto socio - sanitario non abbiamo sentito nulla di impegnativo, propositi chiari e unitari per il miglioramento del sistema in essere”. Si dicono inoltre deluso dell’area omogenea “privo di un formale riconoscimento istituzionale da parte dei livelli decisionali provinciali, regionali e statali, senza nascondere l’aggravante di un clima interno poco partecipativo e polemico”.
Suggerimenti ai piccoli comuni
Sui piccoli comuni, “la comunità socialista cremasca non ha mai mancato di offrire stimoli ai sindaci dei piccoli comuni, perché facessero dei passi avanti e non indietro, per modificare i rapporti e le situazioni esistenti”. Hanno infatti suggerito: “la costituzione di una consulta provinciale tra tutti i sindaci dei comuni inferiori a 5000 abitanti; la ridefinizione del frammentato assetto amministrativo in essere, partendo dalle considerazioni istitutive dei piani d’area previsti nello strumento urbanistico della provincia, allo scopo di ottimizzare al meglio le risorse e le opportunità sovraccomunali, insieme alla gestione associate dei servizi comunali; l’apertura di un tavolo di confronto preliminare nell’ambito degli schieramenti in competizione elettorali, affinchè i rispettivi sindaci, portino visioni analoghe nell’area omogenea”.
Conferenza del circondario cremasco
L’deale secondo la comunità socialista sarebbe “la formalizzazione di una periodica conferenza programmatica del circondario cremasco, ove gli enti locali, il mondo produttivo, quello politico e sindacale, quello associativo e scolastico, possano confrontarsi, monitorare le priorità e le aspettative strategiche del Cremasco. In questo ultimo ambito, sotto silenzio non passerebbero vicende come quella del nuovo Istituto Racchetti che avrebbe potuto sorgere nell’area dell’ex scuola di Cl”.