29-07-2024 ore 10:24 | Politica - Lombardia
di Eliana Lanfranchi

Regione. È stato approvato il progetto di legge per regolamentare gli insediamenti logistici

“La Lombardia avrà una normativa per regolamentare i numerosi insediamenti della logistica, da tempo fuori controllo nella nostra regione, e la cui competenza è esclusivamente dei comuni e dei loro Piani di governo del territorio”. A darne notizia è stato il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni che da tre anni ha sempre seguito il tema con molta attenzione. Nel luglio 2021 è stato il primo firmatario di un progetto di legge dem, ripresentato anche nella nuova legislatura e promosso ai cittadini lombardi attraverso numerose iniziative sul territorio e con un convegno. Solo qualche mese fa, il documento è stato abbinato ad altri due progetti di legge e, dopo un lungo iter in commissione territorio, è approdato al voto dell’aula consiliare.

 

‘Un punto di partenza per il settore’

“Non si tratta di mettere le briglie, ma di governare una realtà che negli ultimi anni è cresciuta in modo esponenziale, soprattutto in Lombardia, dove si produce il 33 per cento del fatturato nazionale”, ha spiegato il consigliere Piloni, “speriamo solo che non sia troppo tardi e, anche se sicuramente molti buoi sono già scappati, questa legge rappresenta pur sempre un punto di partenza per poter meglio sostenere il settore, dal punto di vista economico, ambientale e con un’attenzione particolare alla qualità del lavoro. In particolare, abbiamo ottenuto l’impegno della Regione a dare le risorse alle province per fare quello che la legge chiede, quindi la variante al Ptcp per prevedere gli ambiti territoriali di pianificazione sovracomunale”. Per l’assessore regionale alle infrastrutture e opere pubbliche, Claudia Maria Terzi “la Lombardia scrive un nuovo capitolo nel settore strategico della logistica”. Come sottolineato il settore “genera un indotto pari a 35 miliardi di euro (2 per cento del Pil del Paese), registra la presenza di 28.718 imprese che occupano 232.375 addetti e movimentano 400 milioni di merci circa”.

 

I punti del documento

“Le questioni di merito per noi fondamentali e in parte ricalcate dal documento votato, sono la pianificazione sovracomunale dei singoli insediamenti che non possono essere lasciati all’iniziativa e alla responsabilità del solo comune; le misure di perequazione da attivarsi in relazione alla localizzazione degli insediamenti; una pianificazione che contempla anche la micrologistica; la priorità al recupero delle aree dismesse e alle zone già dotate di collegamenti a infrastrutture esistenti, anche con incentivi per le bonifiche; i collegamenti stradali e ferroviari; la qualità del lavoro, con particolare attenzione all'appaltistica minore”, ha commentato Piloni. Come spiegato dall’assessore regionale al territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi il progetto di legge “costruisce un quadro normativo funzionale ad una pianificazione territoriale efficace, con il coinvolgimento degli enti locali interessati e le procedure per individuare le aree idonee ad ospitare gli insediamenti. Il Pdl giunge al culmine di un lavoro importante svolto nella quinta commissione con le audizioni delle rappresentanze delle istituzioni e degli attori del settore”.

 

Rigenerazione delle aree dismesse

“Gli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e clima, Giorgio Maione - avranno localizzazione prioritaria nelle aree dismesse, in quelle da rigenerare o da bonificare. Un’ottima notizia per la Lombardia, in coerenza con gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e di rigenerazione urbana inseriti nel programma regionale di sviluppo sostenibile. Ovviamente sempre con la condivisione da parte degli enti locali, anche per limitare gli impatti sulla viabilità. Tuteliamo l’ambiente e stimoliamo la riqualificazione di territori compromessi, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile. Questa legge avrà un impatto positivo duraturo sul nostro territorio e sulla qualità della vita dei cittadini”.

 

Maggiore competenza autorizzativa

“La differenza sostanziale tra il nostro progetto di legge e quello proposto dalla giunta consiste nel fatto che per noi la regione dovrebbe avere una maggiore competenza autorizzativa, attraverso un accordo di programma, mentre la maggioranza assegna le competenze in base al dimensionamento degli ambiti territoriali idonei: sotto i 3 ettari la competenza è comunale, tra i 3 e i 20 ettari è anche provinciale e sopra i 20 ettari subentra la regione, insieme alle province. Inoltre, prevedono che i Piani territoriali di coordinamento provinciale (Ptcp) individuino ambiti sovracomunali idonei dove insediare la logistica, secondo i criteri che ho detto e altri che saranno inseriti in una delibera di giunta successiva”, ha aggiunto Piloni. Perl l’assessore Terzi la normativa indica i criteri per definire gli ambiti idonei per gli insediamenti, “nel rispetto della riduzione del consumo di suolo e di uno sviluppo sostenibile. Inoltre, il progetto di legge dà attuazione a un principio importante: gli insediamenti devono essere gestiti secondo regole uniformi, in una logica di sistema, coniugando l’iniziativa economica e l’esigenza di tutelare il territorio, affinché le criticità diventino opportunità".

 

Tutelare i lavoratori del comparto

“Tra le proposte che abbiamo presentato come gruppo Pd è per noi di particolare rilevanza l’ordine del giorno che impegna la giunta lombarda ad attivarsi per promuovere l’applicazione delle corrette e idonee condizioni contrattuali e reddituali dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nel comparto, non inferiori a quelle previste dai Contratti collettivi nazionali e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, con particolare attenzione al personale impiegato negli appalti e negli eventuali sub appalti, anche con riferimento alle disposizioni concernenti la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È stato approvato infine anche un nostro emendamento che prevede la procedura semplificata per l’aggiornamento degli ambiti territoriali idonei, uno strumento fondamentale che non comporta costi aggiuntivi e che agevola notevolmente gli enti preposti a redigere questi piani”, ha concluso il consigliere. 

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