29-06-2019 ore 12:17 | Politica - Crema
di Andrea Aiolfi

Crema. Rinascimenti, Storie di (r)esistenza in sala da Cemmo con Antonino De Masi

Non ci avete fatto niente - Storie di una Calabria che (r)esiste è un progetto dell’associazione Rinascimenti che ha portato nell’estate del 2018 una delegazione cremasca in Calabria per conoscere le realtà di chi quotidianamente si oppone al sistema mafioso. Ieri sera nella sala Pietro da Cemmo l’ospite d’onore è stato Antonino Nino De Masi; imprenditore della piana di Gioia Tauro, tenace oppositore dei boss locali e della mentalità mafiosa, vive sotto scorta e la sua azienda è presidiata giornalmente dall’esercito. La sua è una delle storie raccontate nella mostra fotografica realizzata all’interno del percorso 57 giorni - strade di legalità della Consulta dei Giovani.


Una storia che continua

Negli anni ’70 suo padre Giuseppe fece arrestare chi gli chiedeva il pizzo. Da allora la famiglia De Masi ha vissuto tra minacce, attentati e l’isolamento della comunità in cui vivono, perché sono stati etichettati come “infami”. Tutto questo non lo ha mai fermato, la piccola attività di famiglia è diventata oggi un’industria. La sua famiglia ancora oggi è costretta a vivere lontana dalla Calabria, la moglie e i tre figli sono sotto scorta. Nino non molla, non si vuole piegare perché “i valori della libertà e della dignità devono stare sopra a tutto e tutti”.

 

Aprire gli occhi

De Masi più volte ha sottolineato la necessità anche per noi “del ricco nord” di aprire gli occhi, ciò che succede in Calabria succede anche qui e i recenti fatti emersi in Emilia sono solo gli ultimi di una lunga serie. L’informazione è il modo migliore per conoscere questi fenomeni e per saperli riconoscere, anche in zone dove si pensa di essere immuni di queste problematiche. La cultura deve lavorare per offrire modelli positivi e virtuosi e non continuamente idolatrare situazioni e personaggi come quelli visibili nelle serie tv e nei film di successo ultimamente, i giovani non devono avere la percezione di dover seguire quello standard. Incontri come quello di ieri sera sono utili nel raccontare storie forti, spiegate da chi le vive quotidianamente sulla sua pelle.


La mostra

La mostra fotografica è una raccolta di 30 fotografie scattate durante il viaggio fatto la scorsa estate tra Polistena, San Luca, Riace e Limbadi, ogni luogo narra una storia di una persona diversa. Individui comuni, decisi a fare solo il bene della loro terra e della loro comunità. La mostra resterà aperta nella Sala Agello fino a domenica 7 luglio e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle 19.30, sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 17 alle 20.

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