29-04-2024 ore 16:24 | Politica - Lombardia
di Claudia Cerioli

Case popolari: oltre 13 mila le abitazioni sfitte in Lombardia: ‘Errore non accedere al superbonus’

Il comitato inquilini case popolari, attraverso il suo portavoce Mario Lottaroli, scuote le istituzioni invitandole a ‘cogliere le opportunità ancora in vigore, per migliorare la situazione degli edifici erp. “Le abitazioni di proprietà dell’Aler Brescia, Mantova e Cremona sfitte e da ristrutturare sono 2.544 sulle quali sono stati pagati 1.991.711 euro di imposta Inu (dalla Relazione al Bilancio 2022). Possiamo immaginare quali costi d’imposta generino le oltre 13 mila abitazioni sfitte in regione Lombardia. Per queste ragioni riteniamo sia stato un grave errore del governo Meloni cancellare la possibilità di ricorso al superbonus per i caseggiati di edilizia residenziale pubblica”.

 

‘Manutenzione per non cedere all’incuria’

“Se proseguirà questa incuria tra 15 o 20 anni la gran parte delle case pubbliche sarà inabitabile. Per questa ragione continueremo ad insistere affinché ci siano finanziamenti adeguati per la manutenzione ordinaria e straordinaria al fine di salvaguardare questo bene comune. Abolito il superbonus 110 per cento, rimane comunque la possibilità di programmare importanti interventi attraverso due normative: il piano nazionale di ripresa e resilienza, il programma innovativo per la qualità dell’abitare finalizzati a favorire l’edilizia sociale e la rigenerazione urbana. Si tratta di normative che consentirebbero di migliorare la qualità delle abitazione e di ridurre, attraverso l’efficientamento delle caldaie e la riduzione dei consumi energetici, le emissioni di CO2 nell’atmosfera della città”.

 

Le normative da seguire

“Sono interventi non più rinviabili al fine di aderire alla direttiva dell’Unione europea case green che impegna gli stati membri a ridurre i consumi energetici negli edifici residenziali del 16 per cento entro l’anno 2030 e del 22 per cento entro il 2035. È opinione degli esperti che se non saranno installati i pannelli fotovoltaici, coibentati gli edifici, sostituite le vecchie caldaie ed i logori serramenti, questi obiettivi non saranno raggiunti. È compito della regione Lombardia, dell’Aler e delle amministrazioni comunali, in base alle rispettive competenze, operare affinché dallo scritto si passi ai fatti. Perché è accertato che l’inquinamento atmosferico non si concilia con la salute dei cittadini. Inoltre speriamo che il recente accordo con l’agenzia dell’Abitare consenta di superare i ritardi accumulati nelle manutenzioni, nell’assegnazione degli alloggi sfitti e nella capacità di cogliere le opportunità fornite dai bandi pubblici nazionali ed europei per quanto concerne le abitazioni di proprietà comunale.

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