28-11-2021 ore 09:30 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Stop al Ddl Zan, Cgil: 'responsabilità diffusa della politica, la battaglia deve continuare'

“Quella contro l’omotransfobia è una battaglia per il progresso di tutta la società”. A dirlo è la Cgil di Cremona, sostenitrice delle varie manifestazioni di protesta fatte nel Cremonese e nel Cremasco dopo lo stop in Senato al ddl Zan. “Siamo fermamente determinati a proseguire su questa strada (anche se questa strada si è fatta di certo più in salita) perché estendere diritti ad una minoranza significa fortificare i diritti di tutti”. Quanto avvenuto in Senato “certifica lo scollamento esistente, per certi versi drammatico, fra politica e Paese reale. Siamo convinti che gran parte della popolazione italiana avrebbe accolto favorevolmente una misura a contrasto dell’odio verso chi manifesta liberalmente la propria diversità".

 

Responsabilità diffusa

"In Parlamento invece abbiamo assistito ad uno spettacolo penoso di senatori che esultavano per aver negato un diritto ad una minoranza spesso oggetto di discriminazione e violenza. L’esito della votazione dice che la nostra classe politica è in larga maggioranza omofoba. I numeri con cui il Senato si è espresso vanno ben oltre i confini delle destre, dei finti liberali di Forza Italia o degli arrampicatori di Italia viva. Ci sono responsabilità anche all'interno delle forze politiche che hanno presentato il disegno di legge, ad esempio il Pd. Insomma: c'è una responsabilità diffusa della politica, che ne esce fotografata in maniera inesorabile”.

 

Libertà e giustizia sociale

La posizione del sindacato è chiara: “come Cgil abbiamo sostenuto apertamente il ddl Zan perché siamo da sempre contro ogni forma di discriminazione o esclusione, che avvenga dentro o fuori al posto di lavoro. Abbiamo lanciato un appello alla politica, anche locale, perché si schierasse apertamente in questa battaglia”. Un ampio riconoscimento dei diritti civili “va di pari passo con il diritto a un lavoro non precario, ad una pensione dignitosa, ad un fisco equo: sono temi prioritari nel nostro confronto con il governo. Convinti che non possa esistere libertà senza giustizia sociale, continueremo a farne oggetto di rivendicazione”.

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