28-06-2022 ore 20:07 | Politica - Milano
di Andrea Galvani

Regione Lombardia, in consiglio approvata una 'proposta di legge per poter riaprire i tribunali’

Oggi il consiglio regionale della Lombardia ha approvato una proposta di legge parlamentare che chiede allo Stato di dare alle regioni la possibilità di ripristinare le funzioni giudiziarie dei tribunali ordinari e delle procure della repubblica nei loro territori. Se per il consigliere regionale della Lega, Federico Lena, si tratta di “un segnale di vicinanza ai cittadini, costretti a loro spese a percorrere chilometri per avere giustizia”, per Matteo Piloni (Partito democratico) “è una proposta che oggi ha più un sapore demagogico, anche se spero possa davvero trovare sbocchi costruttivi”. Proposta da condividere, sostiene Marco Degli Angeli, (Movimento 5 stelle): "impensabile che tutto sia stato centralizzato a favore del capoluogo di provincia, Cremona, favorita per ragioni campanilistiche dall'allora parlamentare del territorio. Ritengo che la riapertura del tribunale di Crema sia doverosa".

 

Innumerevoli disagi

“Col voto favorevole dell’aula - assicura Lena - abbiamo conseguito un buon risultato, naturale prosecuzione di un lavoro iniziato alcuni anni fa nel dibattito parlamentare, quando come Lega abbiamo provato ad indirizzare il governo verso una riforma dell’organizzazione dei tribunali più equa e più vicina ai cittadini. Aver eliminato in passato diversi tribunali ed uffici del pubblico ministero, in nome della spending review, è stato un grave danno per il territorio. Lo dico da cittadino proveniente dalla provincia di Cremona: il tribunale di Crema è stato chiuso nonostante interessasse un’area di oltre 150.000 persone. I disagi, negli anni, li hanno pagati sulla pelle i cittadini della provincia e gli addetti ai lavori, costretti a spostarsi al tribunale di Cremona, percorrendo anche 40-60 chilometri. Queste chiusure hanno penalizzato i cremaschi e i lombardi, sia in termini di prossimità territoriale che dal punto di vista economico, azzerando di colpo tutto l’indotto che ruotava attorno a queste sedi giudiziarie”.

 

Deterrente

Secondo il consigliere del Carroccio “la presenza fisica dei tribunali è sempre stata un deterrente per i criminali, come lo sono le questure e le carceri. Né va sottovalutata l’importanza della presenza fisica dei testimoni, che qualcuno vorrebbe delegare al mondo virtuale, durante gli interrogatori nelle aule di tribunale. Vedere una persona e parlarci è fondamentale per valutarne l’attendibilità. E c’è un ulteriore discrimine tra il civile, che è un processo prevalentemente scritto e il penale, che si svolge non a caso oralmente. Chi vorrebbe far tutto via internet racconta assurdità. Ci sono alcuni problemi non da poco, che questa proposta di legge vuole risolvere: l’assurdità dell’aver mantenuto in vita strutture troppo piccole per amministrare la giustizia e averne abbandonate altre più comode e grandi; l’aver causato una sofferenza economica ai nostri cittadini e agli ufficiali giudiziari che devono notificare un atto, costringendoli a spese loro a spostarsi a chilometri di distanza. Occorre ridare dignità ai processi. E questa proposta, con grande senso pratico, vuol mettere fine a queste storture, dando altresì un ulteriore segnale di vicinanza delle istituzioni regionali ai cittadini lombardi”.

 

Piloni e “le chiusure di 10 anni fa”

“Oggi abbiamo votato una proposta di legge al Parlamento per riorganizzare la giustizia di prossimità, ripristinando alcuni uffici giudiziari che erano stati chiusi 10 anni fa, in un momento di grave emergenza finanziaria del nostro paese, per contenere la spesa pubblica. Quelle chiusure hanno creato, negli anni, non pochi disagi alle persone e alle imprese in diversi territori della nostra regione”. Secondo il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, “oltre a chiedere al Parlamento e al Ministero di riaprire gli uffici giudiziari la regione Lombardia dovrebbe però impegnarsi a non far chiudere le sedi ancora aperte, agevolando quei comuni che ospitano gli uffici giudiziari là dove sono stati chiusi i tribunali, ma che fanno fatica a sostenerne le spese, quelle del personale e quelle del mantenimento della struttura”.

 

Giustizia di prossimità

“I fondi regionali per la giustizia di prossimità istituiti da Emilia-Romagna e Campania sono un buon esempio di iniziativa regionale per sostenere i comuni e garantire il servizio; presenteremo una proposta in questo senso nel prossimo assestamento di bilancio. Certo è che se su Crema la regione avesse fatto quel che è stato più volte promesso dal suo presidente, Attilio Fontana, che poi invece è stato smentito dalla sua competitiva vicepresidente Moratti e cioè recuperare la struttura a fini sociosanitari, trasformandola in una casa di comunità, oggi avremmo già risolto un grave problema. Ci auguriamo, comunque, che questa proposta, che oggi ha più un sapore demagogico possa davvero trovare sbocchi costruttivi”.

 

Degli Angeli, proposta da condividere

“Esprimo condivisione alla proposta di legge al parlamento presentata in consiglio regionale oggi per riaprire quei tribunali chiusi a seguito della così detta razionalizzazione dei tribunali “minori”. Una manovra che, de facto, ha danneggiato la buona giustizia e l’autonomia di territori”. Il consigliere pentastellato Marco Degli Angeli spiega di “comprendere la necessità di accorpare e tagliare i costi, laddove necessario. Ma la logica di razionalizzazione avrebbe dovuto guardare la singola fattispecie e non un taglio lineare come invece è avvenuto”.

 

Impensabile centralizzare

Riferendosi al tribunale di Crema, “un territorio vaso e peculiare come quello del cremasco all’interno della provincia di Cremona avrebbe dovuto seguire una ratio diversa: è infatti impensabile che tutto sia stato centralizzato a favore del capoluogo di provincia, con buona pace di chi, allora come oggi è parlamentare rappresentante del territorio e che, quando avrebbe potuto, preferì tacere e favorire un accentramento poco funzionale e campanilistico. In molti casi – conclude Degli Angeli - è corretto non investire su edifici fisici, ma piuttosto su infrastrutture digitali per sviluppare il processo telematico. In molti altri casi, come ad esempio il tribunale di Crema dove le performance erano elevate e la struttura era strategica considerando le distanze che caratterizzano la nostra provincia, ritengo che la riapertura sia doverosa”.

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