Crema. Mafia, sicurezza e uso improprio dei social: su 'Strade di legalità' col vicequestore

Il valore del proprio lavoro, la mafia, il territorio e l'uso dei social network. Questi i principali temi trattati nell'appuntamento 57 giorni: strade di legalità organizzato dalla Consulta dei giovani ieri sera in largo Falcone e Borsellino a Crema. Ospite il vicequestore Daniel Segre: "Il mio non è un lavoro ma una passione e un servizio che rendo alla comunità. Ho incontrato per la prima volta la mafia quando ero in forze alla squadra investigativa di Varese. Ho arrestato alcune persone e per questo mi sono guadagnato minacce di morte dalla 'ndrangheta".

La mafia e il presidio sul territorio

Per Segre "non esistono isole felici: dove sembra tutto tranquillo c'è sotto qualcosa che lavora. La mafia è un cancro che attecchisce rapidamente e divora tutto quello che trova. I mafiosi di oggi sono persone rispettabili e insospettabili, quelle che non danno nell'occhio". Al centro dell'incontro anche la sicurezza per le strade della città: "La reale mancanza di sicurezza è ben diversa dalla sua percezione. Nel territorio cremasco sono aumentate la micro criminalità e la violenza, intesa come percosse, aggressioni fisiche e verbali, soprattutto da parte dei giovani. Nonostante tutto nel cremasco c'è un ottimo controllo da parte dello Stato e delle forze dell'ordine".

Istinti e conseguenze

Sul tavolo anche il ruolo delle fake news che circolano sul web e l'uso improprio dei social network: "Dietro ad uno schermo le persone si lasciano andare ai sentimenti più biechi, senza capire la gravità delle loro azioni e le conseguenze, anche penali, che ne derivano. I giovani spesso non hanno passioni e si riversano nello sballo smodato, bevendo e facendo uso di sostanze stupefacenti per potersi divertire. La scuola, la famiglia e la comunità devono intervenire per dare un'alternativa valida a questi ragazzi e la Consulta dei giovani è già un passo avanti in questa direzione".