“Niente balletti o proposte indecenti ma passi secondo la legge”. Non si è fatta attendere la risposta dell'amministrazione comunale alle esternazioni in merito alle sorti del centro natatorio Bellini da parte di Andrea Serena e Beppe Bettenzoli, esponenti di Rifondazione comunista. “Si ribadisce che la cessione del ramo d’azienda non è un subaffitto o chissà quale magheggio, ma una precisa facoltà contemplata dalla legge: l’’articolo 106 del d.lgs. 50/2016 (il Codice dei contratti) relativo alle modifiche dei contratti pubblici, prevede espressamente alcune ipotesi, compreso il caso in cui all’aggiudicatario iniziale subentri, anche a seguito di ristrutturazioni societarie, comprese rilevazioni, fusioni, scissioni, acquisizione o insolvenza, un altro operatore economico che soddisfi i criteri di selezione qualitativa stabiliti inizialmente. La cessione del ramo d’azienda, ammessa, non va confusa infatti con la cessione del contratto (non ammessa)” fa sapere l'amministrazione in una nota.
Tante preoccupazioni
Quanto alle preoccupazioni che attanagliano il primo cittadino, il comune smentisce “la restituzione dei 150 mila euro non è l'unica, c’è anche quella dell'apertura estiva dell'impianto, così come quella della garanzia dei posti di lavoro, ad esempio. Tuttavia. il sindaco doverosamente deve preoccuparsi anche della restituzione di tale somma. Quanto all’anticipazione, tanto contestata a Sport management, di 150 mila euro deve essere ricordato che si tratta di una scelta contestuale a un'emergenza epidemiologica, scelta peraltro prevista fra le misure di riequilibrio dei contratti e delle concessioni pubbliche”.
Chiarimenti
“L’argomento è stato affrontato e chiarito anche in commissione garanzia il 17 maggio scorso, pure con riferimento alla richiesta di garanzia: se sul piano politico parlare di garanzie e scritture private sembra irresistibile, sul piano giuridico, come ha spiegato l’avvocato Maurizio Zoppolato, che assiste l’amministrazione per la gestione dei profili di natura giuridica che interessano la questione, non ha senso affermare che una garanzia avrebbe rappresentato una maggior tutela, trattandosi di una condizione impossibile. E ancora, in virtù della disciplina civilistica, lo scambio di lettere fra le parti è configurabile come proposta e conforme accettazione ed assume lo stesso valore della scrittura privata. È, peraltro, scorretto affermare che i termini di revisione contrattuale sarebbero desumibili esclusivamente da questi scambi epistolari tra le parti, quando invece le condizioni di riequilibrio contrattuale e le sottostanti ragioni risultano puntualmente illustrate nella deliberazione di giunta comunale n. 104 del 22.06.2020. Le amministrazioni parlano con gli atti e qui gli atti sono stati doverosamente e regolarmente assunti”.
L'incontro con le associazioni
Sui lavori eseguiti o non eseguiti, “l’ente comunale intende rassicurare che ha effettuato puntuale ricognizione e monitoraggio: la società eventualmente subentrante avrà l’onere di portare a termine e realizzare la totalità delle opere già previste nell'originaria concessione, come d’altra parte obbliga lo stesso Codice degli appalti (art. 106 comma 1, lett. d) punto 2). Circa l'aiuto offerto dalle associazioni nel fine settimana scorso, il Comune fa sapere di aver incontrato i rappresentanti nella giornata di martedì. “Il sindaco Bonaldi e il consigliere delegato allo sport Walter Della Frera ne hanno apprezzato la disponibilità, che ben potrebbe conciliarsi con il piano b già valutato dall'amministrazione”. Ad oggi, quindi, nulla si può fare: “a tale disponibilità non si può dare al momento seguito poiché sino al pronunciamento del tribunale di Verona l'amministrazione non può recedere né risolvere il rapporto contrattuale con Sport management”.