27-02-2020 ore 20:52 | Politica - Cremasco
di Andrea Galvani

Area omogenea cremasca, lunedì 2 marzo riaprono i mercati. Scuola: attesa la Regione

I referenti delle categorie commerciali hanno chiesto e ottenuto la partecipazione alla riunione odierna dell’area omogenea cremasca. Francesco Spreafico di Confcommercio, Dario Silvi di Ascom, Fabiano Gerevini di Asvicom e Agostino Boschiroli di Confesercenti hanno rappresentato le difficoltà del comparto. Hanno chiesto alla politica di far sentire la propria voce ai livelli superiori, affinché i provvedimenti previsti per le attività in zona rossa vengano estesi anche alla zona gialla, in particolare in quei territori, come il nostro, particolarmente colpiti per la vicinanza col Lodigiano.

 

Mercati e scuole

Al riguardo il presidente della Provincia di Cremona, Mirko Signoroni, ha assicurato l’impegno dell’Unione delle province lombarde a rappresentare il tema su scala regionale. I sindaci cremaschi hanno assicurato di aver seguito le disposizioni regionali e di aver a cuore il problema dei molti lavoratori del settore. Non a caso, l’intenzione è di riaprire i mercati a tutti, a partire da lunedì prossimo, 2 marzo. Per i mercati del sabato e delle domenica si è in attesa della Regione, visto che il provvedimento in vigore scade domenica 1 marzo. Per quanto concerne gli istituti scolastici anche in questo caso si attende con trepidazione le disposizioni regionali, anche se nella riunione odierna è emersa chiaramente l’intenzione di aprire le scuole unicamente al personale non docente, per sanificare gli ambienti. Le lezioni, al momento, dovrebbero riprendere lunedì 9 marzo.

 

Attività sportiva

Per quanto riguarda l’attività sportiva, sono arrivati oggi nuovi ‘chiarimenti’ della Regione. L’attività all’aperto nei centri sportivi è consentita, purché non vengano utilizzati gli spogliatoi per fare le docce ma solo come deposito del materiale. Le gare sono consentite a porte chiuse. Come confermato da Stefania Bonaldi, l’Ats fornisce dati aggiornati sui nuovi contagi da Coronavirus unicamente al presidente della Provincia, che a sua volta informa i sindaci dei singoli Comuni interessati. Come espressamente rappresentato dal sindaco Pietro Fiori, di Castelleone, gli amministratori locali hanno convenuto che non vengano divulgati alla comunità.

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