Ennesimo scontro, ieri sera, all’interno di Forza Italia. Il partito è letteralmente diviso in due, con un gruppo legato al neo coordinatore Gianmario Donida (13 persone più il nuovo tesoriere) ed uno a Renato Ancorotti (12 persone). Alla riunione di ieri presso il Comune di Crema hanno preso parte tutti i 26 membri del coordinamento, con la sola eccezione del parlamentare europeo Massimiliano Salini, assente giustificato.
Le nomine
Durante la serata sono stati eletti i vari referenti d’area: Alessandro Perolini come coordinatore cittadino dei giovani e Mauro Tenca come dirigente dell’ufficio comunale club; responsabile settore cultura è Mario Scaramuzza, organizzazione Susanna Guerini Rocco, attività produttive e vice coordinatore Opimio Chironi, comunicazione e immagine, dipartimenti, enti e partecipate, internet e nuove tecnologie Gianmario Donida; responsabile amministrazione e tesoreria Alessandro Mirelli (nuovo membro esterno del coordinamento).
La forte rottura interna
Nella nota stampa diffusa e firmata da Donida viene chiaramente indicato che la votazione è avvenuta a maggioranza. Eppure pare che non sia andata così, dato che al momento delle nomine, il gruppo legato ad Ancorotti – 12 persone su 25 presenti – non ha partecipato al voto “perché in totale disaccordo con quello che il coordinatore stava facendo". Al riguardo Simone Beretta non lascia spazio ad interpretazioni: "non abbiamo partecipato al voto facendogli assumere la responsabilità del mantenimento di una forte rottura all’interno del partito, dopo che per tutta sera e in più circostanze gli abbiamo dato la nostra disponibilità ad un confronto che potesse portare ad una unità vera e non fittizia del partito. Il coordinatore su una costante pressione di una signora, ha deciso di procedere comunque, nominando il vice coordinatore che al resto del partito è totalmente indigesto da un punto di vista politico”. Va detto che anche la nomina del coordinatore giovanile è stata piuttosto movimentata: “la nomina di Perolini non è stata fatta da Donida, ma dal provinciale e da lui solo ratificata”. Per mantenere “l’equilibrio” di forze, Donida ha proceduto alla nomina di Tenca in qualità di dirigente dell’ufficio comunale del club. Elezione contestata perché “in città c’è un solo club, il club Forza Silvio ed è presieduto da Donida”. Nel coordinamento è presente anche la moglie di Donida: per Ancorotti "è assolutamente legittimo, ma ogni volta che qualcuno non è d'accordo col marito, la signora s'inalbera; avanti di questo passo finiremo per fare casa Vianello". Insomma, rottura su tutta la linea, alla quale si aggiunge la nomina di Chironi. Donida ha chiesto a Renato Ancorotti di fare il secondo vice insieme ad uno dei suoi, Chironi, richiesta ovviamente rigettata. "Abbiamo chiesto di attendere il provinciale di domenica prima di effettuare le nomine - conclude Ancorotti - e visto cosa è accaduto, con persone richiamate in aula e 'costrette' a votare immediatamente, mi pare chiaro che il coordinatore preferisca il ruolo di dittatore. In questo periodo il livello democratico è molto scarso all'interno del partito".
Processo di avvicinamento
Eppure, nella ricostruzione della serata, Donida ha ribadito “l’azione intrapresa nelle scorse settimane, sin dalle giornate successive al primo coordinamento, di completa disponibilità al dialogo nei confronti di tutti i membri, nessuno escluso. Questo è testimoniato dalla richiesta di mediazione fatta al coordinatore provinciale Mino Jotta e dal coordinamento regionale. Mediazione e proposta di accordo rifiutata a prescindere dalla disponibilità data. Questo però non conclude il processo di avvicinamento che prosegue con le azioni ed un lavoro comune su tematiche concrete”. Anche in questo caso i conti non tornano. “Il gruppo di minoranza interno al partito – sottolinea Beretta - per l’esperienza accumulata, non ha certamente bisogno di riferimenti provinciali piuttosto che regionali per sedersi ad un tavolo. Se il coordinatore ha ritenuto di scavalcarci pensando che fossimo soldatini e non membri con pari dignità del coordinatore, è meglio che avvii una profonda riflessione se vuole trovare un minimo di adeguatezza rispetto al ruolo”.
I temi in campo
Per rendere più incisiva l’azione del partito Donida vorrebbe creare gruppi di lavoro. Nel prossimo futuro Forza Italia affronterà il tema dell’area vasta, sostenendo il no al referendum costituzionale di ottobre. Per quanto concerne le amministrative 2017 “le commissioni di lavoro, composte liberamente da membri in aggiunta al coordinatore, potranno approfondire i temi in modo dettagliato e ritornare al coordinamento con proposte e progetti per aiutare i membri a scegliere le migliori soluzioni da votare a maggioranza”.
Confronto collegiale
Donida ha sottolineato che “tutte le azioni saranno prese a seguito di un confronto collegiale interno aperto, cercando la maggior condivisione possibile sulle linee di azione e sulle strategie politiche". Sarà suo "compito e cura aiutare il gruppo a farne poi la sintesi". La mission è "accorciare le distanze tra militanti e classe dirigente cittadina, rilanciando con rinnovato entusiasmo il valore dell’impegno dei singoli e dando spazio a quella voglia – sempre più legittimamente sentita e manifestata – di incidere concretamente nelle scelte strategiche del partito”. La strada è ancora lunga e piena di ostacoli: “adesso siamo impegnati nella preparazione del consiglio provinciale – conclude Beretta - ma non è escluso che settimana prossima faremo al riguardo una conferenza stampa; anche perché uno non può emettere comunicati dando l’impressione che il film che trasmette sia veritiero quando la lettura non solo è parziale, ma neppure corretta”.