26-03-2014 ore 18:47 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Scuola di Cielle, il futuro dell’incompiuta legato all’asta pubblica. Giossi: “ecco perché la mozione della minoranza non è condivisibile”

“Le motivazioni che ci hanno portato a non condividere la mozione con la minoranza sono essenzialmente due. La prima è quella relativa all’audizione della Provincia di Cremona in questa prima fase. A noi – spiega Gianluca Giossi, capogruppo del Partito Democratico - sembra estremamente prematuro perché non c’è certezza sull’esito dell’asta che ci sarà speriamo a breve. Dico speriamo perché ad oggi la prima asta ha già subito un primo rinvio a causa del non completamento della valutazione dei tre lotti da parte dei tecnici nominati dal commissario liquidatore per fare le perizie”.

 

Il prezzo dell’incompiuta

“Solo a valle dell’asta che stabilirà se ci saranno eventuali acquirenti si potrà conoscere il prezzo dell’attuale opera incompiuta e solo allora si potrà fare una valutazione oculata dell’investimento di un nuovo polo scolastico nell’area ex Cascina Valcarenga”.

 

Le destinazioni d’uso

La seconda motivazione, aggiunge l’esponente di maggioranza, riguarda la volontà delle minoranze di “inserire nella mozione un impegno ad individuare già in questa fase destinazioni d’uso differenti dall’attuale. A noi non sembra corretto per tre motivi: primo, finché la strada è percorribile è giusto tentare in tutti i modi di riuscire a percorrerla per mantenere l'utilizzo scolastico (come era stato pensato) e quindi recuperare la parte già edificata”.

 

Il piano attuativo

Secondo: “sull'area insiste un Piano Attuativo vigente e convenzionato. Fino a scadenza della convenzione è valido quello vigente, quindi andare a modificare funzioni significherebbe fare una variante al piano stesso e alla convenzione, cosa peraltro di cui verificare la fattibilità visto che l'interlocutore, essendo fallito, dovrebbe essere il commissario liquidatore”.

 

Il milione di euro

Terzo: “i soldi che sono già stati erogati dalla Regione Lombardia, sono stati dati per la funzione scolastica, quindi è quantomeno auspicabile che venga mantenuta tale funzione. Se è vero che la Regione non chiederà la restituzione del milione di euro al Comune di Crema, è anche vero che questi soldi sono già stati spesi; quindi proprio a fronte della volontà di non "gettare al vento" soldi pubblici si deve cercare di fare tutto il possibile per mantenere la funzione scolastica dell’area con l’insediamento di una scuola pubblica. Mantenendo la funzione scolastica è ancora più "giustificato" il finanziamento, visto che sarebbe pubblica e non privata/parificata”.

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