26-03-2013 ore 18:18 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. In consiglio comunale la "situazione urbanistica, economica e legale" del Campus Valcarenga. La relazione del sindaco. La 'scuola di Cielle' potrebbe diventare pubblica

Della cosiddetta “scuola di Cielle” della sua “situazione urbanistica, economica e legale” un tempo in costruzione nella zona di via La Pira, si è discusso ieri in consiglio comunale. La vicenda, piuttosto controversa, è al centro dell’interrogazione firmata da Beppe Bettenzoli e Mario Lottaroli, consiglieri di Rifondazione Comunista.

Cantiere fermo
Premettendo che “il cantiere della scuola promossa dalla Fondazione Charis - all'epoca - presieduta da Claudio Cogorno è fermo da 14 mesi e non si conosce la data di una possibile ripresa dei lavori”, i due esponenti della Fedarazione della Sinistra sottolineano che “la Regione Lombardia ha stanziato 4,5 milioni di euro, denaro pubblico, per la realizzazione di tale scuola”.

La convenzione col Comune
All’amministrazione comunale di Crema, all’epoca guidata da Bruno Bruttomesso ed ora da Stefania Bonaldi, Rifondazione chiede “quali fossero i tempi previsti di realizzazione della scuola”, se esista “una convenzione tra il Comune di Crema e la Fondazione Charis” e nel caso, quali siano gli obblighi assunti ed eventualmente non rispettati dalla Fondazione.



Il piano convenzionato
Come illustrato dal sindaco Stefania Bonaldi "l'opera fa parte di un piano attuativo convenzionato di iniziativa pubblica che ricomprende diversi interventi privati, l'unico dei quali già avviato era proprio quello del polo scolastico". I tempi per la realizzazione sono stati prorogati 3 volte, l'ultima delle quali con l'atto 07.02.2012: Comune di Crema - G.C. n° 37/2012. Un documento di Giunta che prevedeva l'approvazione del progetto definitivo riguardante lo stralcio a completamente dell'impegno sottoscritto, che acquisiva un nuovo cronoprogramma predisposto dalla Fondazione indicante nel 30 giugno 2014 la data di ultimazione della scuola".

L'atto negoziale
Il sindaco ha spiegato che "esiste un atto negoziale fra Comune e Fondazione Charis datato 17 giugno 2009 per l'attuazione del protocollo di intesa fra Comune di Crema e Fondazione Charis che fa seguito al protocollo di intesa e all'avvenuta assegnazione di un contributo di 1 milione di euro da parte di Regione Lombardia".

L'ente attuatore
"In sostanza - ha aggiunto Stefania Bonaldi - tale accordo definisce il Comune ente attuatore e stabilisce che la Fondazione Charis esegue l'opera secondo il progetto approvato dal Comune e trasmesso a Regione Lombardia. Tale accordo prevede che il Comune sia tenuto alla sorveglianza sul cantiere tramite un proprio tecnico incaricato e acquisisca ogni utile documentazione, oltre che la contabilità di cantiere".

La relazione di aggiornamento
Dall'analisi dei documenti si scopre che l'amministrazione comunale lo scorso 22 novembre 2011 ha trasmesso alla Regione Lombardia la relazione di aggiornamento sui lavori svolti, che dà atto, su dichiarazione della Charis, di aver posto in essere azioni volte a ridefinire ed ultimare le opere di urbanizzazione generale e di essere al lavoro per la ripresa cantieristica finalizzata al completamento dei lavori entro il 30 giugno del 2014.

L'incontro in Regione
La settima successiva, il 27 novembre 2012, l'architetto Corno ed il dottor Buonanno incontrano in Regione referenti del Comune di Crema. Il 10 dicembre 2012 il Comune di Crema scrive a Fondazione Charis eccependo che la contabilità dello stato di avanzamento lavori risale al 2011, che i lavori risultano sospesi da mesi e che non viene indicato un cronoprogramma per la fine dei lavori. Infine, che "il completamento dell'edificio con stralcio funzionali per le funzioni di formazione superiore è essenziale per il mantenimento del contributo di 1 milione di euro già assegnato ed erogato".



Documentazione inadeguata
Per evitare l'attivazione di procedure per la restituzione del contributo chiede entro il 28 dicembre 2012 una relazione riassuntiva che contenga la "descrizione di opere eseguite con relativo importo di spesa sostenuto e rendicontato, il cronoprogramma con la data di ripresa dei lavori per lo stralcio funzionale". Il 28 dicembre - spiega il sindaco - "Charis produce documentazione assolutamente inadeguata", cui fanno seguito telefonate e mail per "regolarizzare la documentazione".

"A marzo la ripresa dei lavori"
Quasi un mese dopo, il 23 gennaio 2013 la Fondazione Charis produce la descrizione delle opere che fanno parte del progetto, un quadro economico di 16.654.214 euro per le opere già realizzate facenti parte del progetto, il cronoprogramma con la conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2014 e la dichiarazione di ripresa lavori con il mese di marzo 2013.

La liquidazione volontaria
Con un 'provvedimento ricognitivo', l'11 febbraio scorso la giunta comunale di Crema prende atto del nuovo cronoprogramma trasmette la delibera alla Regione. Il 18 febbraio la doccia fredda: Fondazione Charis comunica ufficialmente la decisione di "desistere dalla ripresa delle attività" del Campus Valcarenga e comunica "la messa in liquidazione volontaria della Fondazione per alienare il patrimonio e far fronte agli impegni già sottoscritti".

Le prossime mosse
Crema comunica il tutto alla Regione e contatta la Provincia di Cremona per "tentare ogni possibile azione per poter recuperare quanto sinora realizzato e reimpiegarlo a beneficio della formazione scolastica superiore pubblica del nostro territorio". Venendo all'attualità, il sindaco Stefania Bonaldi ha spiegato che nelle prossime settimane Comune e Provincia si ritroveranno in Regione per proporre l'insediamento nell'area della Valcarenga del Polo Scolastico ipotizzato dalla Provincia di Cremona tra via Libero Comune e via Piacenza.
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