Consiglio regionale. Calcolo indice Rt Covid, Fontana attacca il governo, è bagarre in aula

Come ampiamente pronosticato, la seduta odierna del Consiglio regionale della Lombardia si è rivelata bollente. Attilio Fontana ha ribadito la propria linea e imputato al governo l’errore sul calcolo dei dati Covid e l’inserimento della regione in zona rossa. “Non sopporto che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà” ha attaccato Fontana, annunciando battaglia anche in sede legale. L’opposizione ha fortemente criticato la relazione: il consigliere di +Europa Michele Usuelli si è inginocchiato in aula chiedendo vengano resi pubblici tutti i dati sull’epidemia in Lombardia. L’esponente del Pd Pietro Bussolati ha consegnato al presidente Fontana un pallottoliere “per evitare che ci mandi ancora in zona rossa per sbaglio”, mentre sono stati esposti cartelli con varie scritte: Verità per la Lombardia, Basta bugie e Ora basta. Alcuni consiglieri sono stati espulsi dall’aula.

“Misura colma" e "dimissioni subito"

Secondo il consigliere cremasco del Pd, Matteo Piloni “è scaduto il tempo delle scuse, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Chi indennizzerà le imprese, i commercianti, i lavoratori che non hanno potuto lavorare per un’intera settimana? La misura è colma! Che ci fossero problemi sui dati in Lombardia, se ne erano già accorti, ben prima, migliaia di cittadini che, nei mesi precedenti, non riuscivano ad uscire da un isolamento oppure venivano continuamente conteggiati come nuovi positivi”. Anche per Marco Degli Angeli, consigliere cremasco dei Cinque stelle “la pazienza è finita. Fontana nasconde i dati. Fontana insulta l'intelligenza dei cittadini lombardi. Il centrodestra unito, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si arroccano dietro le solite scuse e raccontano favole. Dopo aver devastato il sistema sanitario pubblico, aver riempito di incompetenza tutte le poltrone possibili in ogni dove e averci regalato decine di scandali a partire da Formigoni, oggi ci raccontano un mondo che esiste solo nella loro testa. Dimissioni subito”.