25-09-2018 ore 15:07 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Cremasco. Comunità socialista propone alle forze del territorio un tavolo di confronto

Con un documento ed una proposta aperta, la Comunità socialista cremasca tende la mano a Partito Democratico, Liberi e uguali e Rifondazione comunista. “La sconfitta elettorale del centro sinistra, conseguita nei mesi scorsi sia livello politico che amministrativo, non ha ancora prodotto alcuna seria riflessione, in nessuna delle forze politiche maggiori dello schieramento”. Secondo Virginio Venturelli “tutti annunciano di voler andare oltre le reciproche esperienze, si auspicano nuovi contenitori, senza indicare in concreto come provare a razionalizzare la confusione di voci e di simboli oggi esistenti”.

 

La prospettiva sociale alternativa

“Per il recupero della credibilità perduta, più che gli appelli alla formazione di fronti democratici, repubblicani, progressisti, è necessario preventivamente definire cosa fare insieme, quali riforme perseguire per una società più giusta. Occorre prospettare una visione di società diversa dal governo Lega - Cinque stelle, sostenere chiaramente una prospettiva sociale alternativa sia in Italia che in Europa, compiere una onesta autocritica delle politiche svolte nel recente passato, partendo da quelle attuate nel mondo del lavoro, nella gestione delle migrazioni, circa la salvaguardia dell’ambiente”.

 

Il tavolo di confronto

“I burocratismi di partito a livello nazionale stanno ritardando colpevolmente tutti i processi auspicati, incuranti delle ormai prossime e determinanti elezioni europee”. L'obiettivo della Comunità socialista è “aprire un tavolo di confronto locale. Una volta condivisi gli indirizzi generali, si affrontino unitariamente le scelte politiche ed amministrative del territorio, da porre alla base dei programmi delle amministrazioni comunali in scadenza il prossimo anno. C’è un estremo bisogno di approfondire le soluzioni da dare alle criticità del territorio in ordine ai rapporti tra le istituzioni e le associazioni locali, alla precaria situazione occupazionale, alla qualità dei servizi pubblici, agli assai poco convincenti accorpamenti amministrativi, sanitari, sindacali ed economici coinvolgenti il Cremasco”.

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