25-06-2021 ore 15:28 | Politica - Cremona
di Gloria Giavaldi

Masterplan e riservatezza. Degli Angeli: 'clausole inaccettabili, statuto da rivedere'

Venticinque sindaci del territorio hanno detto no alla proposta avanzata dal presidente della provincia Mirko Signoroni di aderire all'ats per implementare il Masterplan 3c. Tra i motivi, la sorpresa per il disposto di cui all'articolo 9 dell'accordo, secondo cui: “tutta la documentazione e le informazioni di carattere tecnico e metodologico, fornite da uno dei soggetti attuatori ad un altro, dovranno essere considerate da quest'ultimo di carattere riservato”. Per gli amministratori era sorprendente, appunto. Per il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Marco Degli Angeli, tutto ciò è “aberrante e contro ogni norma che regola e garantisce per trasparenza, ai cittadini, l'accesso ai dati”.

 

Confronto negato

“Se così fosse – continua il consigliere pentastellato - credo che si stia partendo con il piede sbagliato e non posso che concordare con chi ha manifestato dubbi e perplessità. Far nascere un'associazione di scopo per promuovere con spirito di collaborazione e condivisione un'identità, un brand, progetti e iniziative di rafforzamento territoriale con clausole di riservatezza blindate, chiude in una scatola ogni tentativo di confronto e il conseguente dibattito che ne potrebbe scaturire. Facendo così si soffocherebbe ogni possibilità di coinvolgimento pubblico, e si trasformerebbe un'entità potenzialmente vitale in un mero braccio operativo senza anima e non rispondente alle vere esigenze di tutti i cittadini. Ritenere che i documenti relativi agli enti locali, alle pubbliche amministrazioni e quindi pagati dai contribuenti siano da considerarsi riservati, come previsto dal regolamento, annullerebbe anche la possibilità di portare dibattito all'interno dei consigli comunali, svilendo così ogni forma di partecipazione pubblica alla costruzione di progettualità territoriali.

 

Mancanza di coesione

Sarebbe il colpo finale e la debacle definitiva della politica territoriale”, che, già non brilla per coesione: “la nostra provincia – spiega Degli Angeli - non riesce a valorizzare le sue peculiarità né a fare sinergia su base programmatica condivisa e partecipata per uno sviluppo del territorio in modo armonico, etico, sostenibile e innovativo. Spesso manca la squadra. A volte il metodo, in altre occasioni la condivisione e forse la pari dignità tra le diverse realtà che rappresentano il territorio. A volte perché, per troppa autoreferenzialità e poco confronto, si privilegia lo specchio, invece che osservare quello che succede fuori dalla finestra, con il conseguente rischio di fornire formule e progetti più simili ad una minestra riscaldata. Le conflittualità di questi anni certo non aiutano, fatto sta che tutti questi aspetti hanno indebolito il Casalasco, il Cremonese, il Soresinese e il Cremasco”.

 

'Da amministratori a passacarte'

Rivolgendosi a coloro che hanno aderito all'Ats, Degli Angeli si augura: “sia stata una svista e mi chiedo se i consigli comunali siano stati o meno informati di questa iniziativa. Accettare tutto questo, per politici e amministratori, equivarrebbe ad abdicare e auto dichiararsi semplici passacarte ed esecutori di strategie e di progetti di terze parti, oltre che tradire il senso di partecipazione che dovrebbe essere linfa di ogni vera comunità. In progetti di questa natura la forma è sostanza, e mi auguro che la forma venga drasticamente modificata”. Infine, “vorrei soffermarmi sulla paternità dell'iniziativa, che partendo dai tavoli territoriali è sfociata in questa lettera inviata dal presidente della Provincia. Ogni iniziativa necessita di gambe forti, guida salda e decisioni chiare. Il movimento politico a cui appartengo è ancora in attesa delle decisioni del presidente della Provincia a seguito della notifica di un decreto penale del tribunale di Cremona”.

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