Nell'ultimo consiglio comunale il consigliere di minoranza di Fratelli d'Italia, Beppe Torrisi, si è fatto portavoce delle lamentele dei commercianti di Crema in merito alla presenza del mercato ambulante di Forte dei Marmi. “Il mio intervento – spiega Torrisi - prende spunto dalle criticità rapportate in questi giorni dai commercianti e artigiani di Crema, scaturite dalla presenza in città della manifestazione svoltasi domenica 11 maggio, su richiesta, almeno negli ultimi anni, da parte del “Consorzio il mercatino da Forte dei Marmi” oppure dal “Consorzio le Bancarelle del Forte”.
Concorrenza con le attività cittadine
“A noi non interessa l’esclusività dei Consorzi o la loro denominazione, visto che sul web, tra i tanti, vi è anche la presenza di un Consorzio denominato “Gli ambulanti di Forte dei Marmi”, il quale nella stessa data si trovava a Perugia nel Pian di Massiano. E proprio quest’ultimo, sulla home della propria pagina, dice di “rappresentare il marchio unico originale e registrato, sinonimo di genuinità e qualità nato nel 2002, oggetto di diversi tentativi di imitazione sempre più lontani dall’originale e per queste ragioni si è impegnato con successo nelle competenti sedi in difesa della sua unicità”, ovviamente a suo dire. E’ innegabile che da qualsiasi Consorzio provenga la richiesta, la manifestazione rappresenta un evento di grande richiamo che attira un gran numero di visitatori e acquirenti, ma sappiamo bene tutti, che questa particolare caratteristica, porta ad una concorrenza intensa per alcuni settori del commercio ed artigianato di Crema che vedono calare la loro clientela locale proprio in virtù della sua presenza”.
L'impatto economico sulla città
“Il mercato ambulante di Forte dei Marmi è noto per la vendita di articoli di alta qualità e design, spesso a prezzi elevati, che va dall’abbigliamento e accessori in cashmere a capi firmati per uomo e donna, lenzuola e tovaglie ricamate, merletti e pizzi, pelletteria, borse e scarpe, cashmere, abbigliamento griffato e di stock, pellicceria, stoffe pregiate, biancheria per la casa, produzione di tessuti di arte fiorentina e tanto altro. A tal proposito, cito un articolo tratto da uno degli Statuti afferenti ai Consorzi di cui sopra: “E’ motivo di esclusione porre in vendita merce di qualità scadente o abbigliamento usato di poco pregio ed oggetti d’abbigliamento di cineseria a basso costo, o in ogni modo vendite sottocosto di fondi di magazzino”. Il mercato di Forte dei Marmi, con la sua offerta diversificata e la sua fama, è percepito come un concorrente più forte rispetto al mercato locale ed i commercianti di Crema sono preoccupati per l'impatto economico che grava sulle loro attività. Certo, è anche vero che i nostri negozi nel tempo hanno acquisito una propria clientela, ma in virtù dei beni durevoli messi in vendita dal mercatino, si crea un vuoto nella domanda commerciale ed artigianale in danno delle attività locali per uno spazio temporale non meglio definito. La forte concorrenza di quel tipo di mercato ambulante, porta ad una riduzione delle vendite locali e, di conseguenza, a difficoltà economiche per le nostre aziende”.
Maggiore attenzione per i commercianti della città
“In sintesi, le lamentele sono legate alla concorrenza sbilanciata, ai prezzi più elevati e all'impatto economico sulle loro attività. Le manifestazioni culturali organizzate in onore del “salame nobile cremasco”, della “festa dello sport”, “Crema fiori e sapori o dell’albero” o per il “beauty days” della cosmesi, portano in città lustro e attrattività verso le manifestazioni popolari, ma questo tipo di mercato ambulante itinerante, alla lunga, va a discapito delle nostre attività che durante l’anno devono affrontare numerosi obblighi oltre alle tasse ordinarie, quali spese dei dipendenti, degli elettricisti, fioristi, idraulici, suolo pubblico, insegne e pubblicità, etc. Va bene organizzare l’evento, per carità, ma per una sola volta l’anno visto che da rumors sembra si replichi nel mese di ottobre 2025 e soprattutto cercando di diversificare il più possibile le manifestazioni che a nostro avviso possono essere programmate con specificità settoriali concordate con i commercianti e le associazioni di categoria, come avevamo già proposto a suo tempo con una cadenza di una volta al mese alla stregua di una Fiera settoriale”.
Dal sovrapporsi di feste ai parcheggi a pagamento
“Inoltre – conclude il consigliere - nel programmare gli eventi cercate di evitare il sovrapporsi con altre feste come è capitato quest’anno con la “Festa della Mamma” ed “il mercatino da Forte dei Marmi”, per far si che i nostri commercianti ed artigiani, in questo periodo di crisi, abbiano la possibilità di affrontare al meglio tutte le tasse da corrispondere allo Stato e al Comune di Crema. Volevo anche ricordare che i titolari di attività, essendo Crema oramai una città con vocazione turistica, da diverso tempo chiedono che nei giorni festivi venga ripristinato il pagamento dei parcheggi centrali ad un prezzo calmierato, per far si che non siano occupati dal sabato del tardo pomeriggio al lunedì mattina dagli stessi veicoli; in sostanza far pagare sette giorni su sette e con l’orario libero dal pagamento del ticket, anticipato alle ore 17.30. Infine, una chicca presa dai Social dell’anno scorso afferente il mercatino da Forte dei Marmi: “Crema, ci avete chiamato e noi stiamo arrivando!” E noi, a fianco dei commercianti ed artigiani di Crema, rispondiamo: “due volte all’anno anche no!”.