25-02-2019 ore 20:01 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Piano cave 2013-2023, la revisione riapre l'ipotesi dell'estrazione a Cà delle Mosche

“Si riparla ancora una volta della cava di Cà delle Mosche”. In una lettera aperta al presidente Viola e ai consiglieri comunali di Crema, Alvaro Dellera fa il punto della situazione e conclude con un quesito: “ Era proprio obbligatorio aprire un’iter così complesso e spesso controverso e contestato per una cura dimagrante in termini di quantitativi estraibili di sabbia e ghiaia in provincia di Cremona?”

 

Piano cave 2013-2023

“L’amministrazione provinciale di Cremona, nella riunione del primo di febbraio 2019, ha deliberato di rivedere il piano cave 2013-2023. Tale decisione pare essere scaturita dall’esigenza di rivedere i diversi fabbisogni assegnati ai diversi Ambiti territoriali estrattivi provinciali. Il tutto alle luce della crisi edilizia privata e pubblica e per la cessata attività di alcune aziende estrattive. Una deliberazione che secondo Dellera “apre la strada a quell’unica azienda estrattiva di cui il Tar accolse nel 2017 il ricorso. Appunto quella di Crema”.

 

Necessario vigilare

Perciò la nuova proposta di revisione del Piano provinciale cave obbligatoriamente dovrà inserire anche la contestatissima cava di Crema, posta in località cascina Galvagnino a lato del rondò di Cà delle Mosche. È auspicabile che le note problematiche elencate a suo tempo e legate appunto all’apertura di una nuova cava nel comune di Crema siano prese in esame durante la fase di studio di revisione del piano cave provinciale che scadrà nel 2023”.

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