25-01-2021 ore 15:30 | Politica - Dal cremasco
di Claudia Cerioli

Cremasco. Ats cerca strutture idonee nei comuni per la campagna vaccinale di massa

L’Ats Valpadana, nell’ambito della campagna di vaccinazioni contro il Coronavirus ha chiesto ai comuni capo subambito del Cremasco di individuare due/tre comuni dove poter convogliare le persone che hanno intenzione di vaccinarsi. I comuni deputati dovranno, a loro volta, indicare una o più strutture come ‘punti vaccinali’. Il nostro territorio è suddiviso in cinque subambiti: Pandino, che fa capo a Rivolta, Agnadello, Spino d’Adda, Dovera, Palazzo e Torlino; Sergnano con Vailate, Pieranica, Quintano, Trescore, Casaletto V, Cremosano, Campagnola, Pianengo, Casale, Camminano e Castelgabbiano; Bagnolo Cremasco con Monte, Vaiano, Chieve, Casaletto Ceredano, Capergnanica, Ripalta Cremasca e Guerina; Castelleone con Fiesco, Madignano, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano, Credera, Gombito e Madignano; Soncino con Ticengo Casaletto di S., Offanengo, Izano, Romanengo, Salvirola, Cumignano, Genivolta e Trigolo.

 

Parecchi dubbi

Sull’argomento, settimana scorsa, si è svolto un incontro con i sindaci e il presidente dell’area omogenea Aldo Casorati. Sono state sollevate alcune perplessità da chiarire prima di individuare le strutture. In questi giorni il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e lo stesso Casorati hanno in programma una riunione con la dirigenza di Ats e i rappresentanti delle categorie sanitarie (medici di medicina generale, Rsa, enti erogatori di prestazioni sanitarie). È dunque ancora tutto in stand by. Le perplessità avanzate durante l’assemblea dei sindaci sono molteplici. A partire dalla fornitura certa di vaccini, dopo i rallentamenti di queste ultime settimane. Il timore è che non ci siano dosi a sufficienza per i richiami. Altro dubbio riguarda la disponibilità dei medici di medicina generale. Non potrebbero, infatti, dedicarsi unicamente alla campagna vaccinale. Tra l’altro sono pochi e distribuiti in più comuni. Ricordiamo, per esempio, che a Quintano il medico di famiglia è andato in pensione non è ancora stato sostituito. Nodo da sciogliere è la messa a disposizione di infermieri deputati ai vaccini. In campo dovrebbero scendere gli enti erogatori (agenzie). Il loro costo sarebbe a carico del comune o dell’Ats? Sono solo alcuni delle domande a cui trovare risposta per consentire alle amministrazioni di mettersi in moto per cercare strutture idonee.

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