24-12-2014 ore 12:14 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Dibattito acceso in sala degli Ostaggi. Affidata a Padania Acque la gestione del servizio idrico integrato

Con 19 voti a favore e 5 astensioni il Consiglio comunale, nella seduta di ieri sera, ha affidato la gestione del servizio idrico integrato a Padania Acque Gestione Spa. A tale conferimento si aggiungono gli atti di indirizzo del servizio, che prevedono la fusione tra il ramo patrimoniale e quello gestionale, approvati anch’essi con 15 voti favorevoli, 5 contrari e due astensioni.

 

Gli investimenti
“Quello che emerge – ha commentato Alessandro Boldi, del Movimento 5 Stelle – è che le reti e gli impianti dell’area cremonese sono messi meglio di quelle cremasche. Di contro gli investimenti dovrebbero partire proprio dalla parte cremasca”. “La storia – ha aggiunto Alberto Torazzi, consigliere comunale della Lega Nord – ci insegna che in un ipotetico rapporto tra i contributi e quello che abbiamo ricevuto dalla provincia di Cremona è al 90%. Sono molto dubbioso ma mi aspetto la maggioranza si faccia garante degli investimenti che ha detto verranno effettuati”.

 

Perplessità sostanziose
“Rilevo una serie di perplessità sostanziose – ha dichiarato Antonio Agazzi, di Servire il cittadino – già esternate dal sindaco Paolo Riccaboni: si arriva alla costituzione della più grande società pubblica della provincia nel silenzio pressoché assoluto. Non solo:  il presidente della società incorporante è anche consigliere delegato dell’incorporata e questo sembra vada bene a tutti: centrosinistra e centrodestra, nessuno dice niente. Inoltre, ritengo molto inopportuno si rinunci alla stesura della situazione patrimoniale, alla redazione da parte di un esperto nominato dal tribunale della relazione sulla congruità del concambio, alla relazione dell’organo amministrativo”.

 

La fusione
Nonostante non sia stata apertamente osteggiata, l’incorporazione di Padania Gestione in Padania Acque Spa ha suscitato critiche da parte della minoranza. “Senza elementi né studi economici non è possibile motivare le scelte che hanno condotto ad operare la fusione in questo modo e non diversamente”, ha argomentato Laura Zanibelli, consigliere per il Nuoco Centro Destra. “Ci asteniamo perché non siamo nelle condizioni per poter dare il nostro voto”, le ha fatto eco Boldi annunciando il voto del Movimento 5 Stelle.

 

Il documento mancante
“Per conoscere l’entità patrimoniale delle due società, entro la prima decade di gennaio – ha annunciato il sindaco, Stefania Bonaldi – uno studio di fattibilità verrà divulgato ad entrambi i C.d.A”. “A questo punto – ha ribattuto Antonio Agazzi – per capire cosa sia meglio fare nell’ambito dell’operazione di fusione dei due rami di Padania Acque, abbiamo proposto di rimandare, invano, la votazione ai giorni seguenti la presentazione del documento. Stupisce che i consiglieri comunali ed i sindaci votino così frettolosamente e a cuor leggero argomenti così importanti”.

 

L’emendamento
Nel corso del dibattito la maggioranza ha proposto un emendamento – passato con 15 voti a favore, 3 contro e 4 astenuti – che decreta la validità del voto di ieri sera anche nel caso venga redatta la situazione patrimoniale delle due società, nonostante la delibera ne preveda la rinuncia. Emendamento ritenuto “un harakiri” da Simone Beretta.

 

Un passo avanti
Secondo Emilio Guerini, consigliere comunale per il Partito Democratico, la proposta di delibera “è un altro passo avanti fatto dalla nostra amministrazione nel complesso delle partecipate. Questa è una signora delibera perché certifica che la gestione in house è la soluzione”. Dello stesso avviso Gianluca Giossi, capogruppo Pd in Consiglio comunale, che così sintetizza i documenti votati ieri sera: “stiamo unificando due società, tagliando i costi, eliminando un C.d.A. ed un collegio dei revisori e facendo sì che gli investimenti per migliorare reti ed impianti idrici possano partire immediatamente”.

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