24-07-2021 ore 18:23 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Educatori professionali, Confcooperative e Legacoop: 'opportuno rivedere i requisiti'

“Avere un titolo non necessariamente equivale ad un certo inquadramento o mansione. Gli inquadramenti dei lavoratori sono legati alla mansione svolta ed al rispetto dei requisiti richiesti da tale mansione”. Anche Confcooperative e Legacoop Cremona intervengono sulla questione sollevata dagli educatori professionali, assunti dalle cooperative accreditate e facenti riferimento al consorzio Comunità sociale cremasca, che chiedono “maggior dignità, ossia un adeguamento salariale e contrattuale rispetto alle effettive mansioni svolte” .

 

Patto di accreditamento

Nel caso di specie ci si muove all’interno del Patto di accreditamento, che menziona genericamente il personale educativo: “il livello di inquadramento è determinato dai requisiti dell’accreditamento ai quali consegue che le cooperative che gestiscono il servizio, applicano le previsioni contrattuali relative sostanzialmente alla lettera D del art. 47 del CCNL di riferimento ed al suo interno nel livello collegato alla mansione svolta”. Dunque “la retribuzione ed il livello di inquadramento equivalgono alla mansione svolta”.

 

Una sfida complessa

Il punto sul quale discutere, secondo le organizzazioni, è “la necessità di alcuni requisiti per lo svolgimento di alcune mansioni”. In tal senso, però, “si deve accettare la sfida della complessità che deve necessariamente incrociare opinioni ed esigenze, necessità operative e disponibilità economiche, trattative ed esigenze e possibilità dell’utenza coinvolta”. Peraltro “da tempo è in corso un dialogo tra cooperazione sociale, pubblica amministrazione, sindacati perché il delicato e fondamentale sistema di politiche sociali trovi migliori equilibri rispetto alle mutate situazioni” che ha dato buoni frutti nel periodo pandemico, “dove ciascuno ha fatto la sua parte”.

 

Il ruolo degli educatori professionali

Infine, Confcooperative e Legacoop pongono l’attenzione sull’importanza del ruolo degli educatori professionali “andiamo orgogliosi per aver favorito la nascita e la crescita di questa nuova figura professionale, con la codifica di un titolo di laurea ancora piuttosto recente. La progressiva affermazione e consolidamento di queste figure professionali è un presupposto per l’affermazione di un modello di welfare che deve vedere la collaborazione virtuosa di realtà del privato sociale con enti pubblici e soggetti che operano nell’ambito dei servizi socio-educativi e socio-assistenziali, così come anche con i sindacati e le istituzioni scolastiche e le stesse famiglie di utenti. Chiunque vorrà con noi collaborare in questa direzione è per noi un interlocutore”.