23-12-2014 ore 15:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Trasporto pubblico locale, nasce l'Agenzia del bacino Cremona-Mantova. Crema possiede quote pari al 2,5%. I dubbi della politica nostrana

Con la legge regionale n. 6/2012 è stata disciplinata la riforma dei servizi di trasporto pubblico locale e la suddivisione del territorio regionale in cinque bacini territoriali “ottimali ed omogenei per conseguire benefici in termini di economie di scala, maggiore efficienza e qualità corrispondenti ai confini amministrativi delle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese, Cremona e Mantova, Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia”.

 

L'agenzia per il trasporto

Ogni bacino avrà un'Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale (TPL), “quale strumento per l'esercizio associato delle funzioni degli enti locali in materia di programmazione, organizzazione, monitoraggio, controllo e promozione dei servizi di trasporto pubblico locale”. L'Agenzia ha sede legale nel Comune di Mantova, una sede operativa nel Comune di Cremona e una nel Comune di Mantova.

 

Le quote azionarie

L'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale del Bacino di Cremona e Mantova è partecipata dagli enti con le seguenti quote: Regione Lombardia 13%, Provincia di Cremona 30,5%, Provincia di Mantova 28%, Comune di Cremona 13%, Comune di Mantova 15,5%. La quota assegnata alla Provincia di Cremona include la quota del Comune non capoluogo di Crema, pari a 2,5%. Qualora, trascorso un anno dalla costituzione dell’Agenzia, il Comune di Crema non presentasse la comunicazione di adesione secondo la disposizione dell’art. 23, la quota sarà ripartita in egual misura tra le Province di Cremona e Mantova.

 

Benefici economici

L'obiettivo regionale è “l'efficientamento del servizio conseguente all’estensione dell’area interessata; in questa ottica il Comune di Crema, La Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona, hanno già effettuato in modo congiunto la gara per l’assegnazione del servizio traendo benefici in termini economici. I Comuni di Cremona e Crema hanno delegato la Provincia di Cremona all'esercizio delle funzioni di stazione appaltante ai sensi dell'art. 33 del D.Lgs 163/2006, per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale nell’ambito del territorio provinciale con riferimento all’intero bacino comprensivo del servizio di trasporto urbano e di trasporto scolastico del Comune di Cremona, del Comune di Crema e della Provincia di Cremona, mediante gara pubblica, autorizzandola ad operare in nome e per conto dei Comuni stessi”.

 

I bilanci e le identità

Durante il dibattito in Consiglio comunale, sono emersi alcuni rilievi. Il Movimento 5 Stelle, Alessandro Boldi, s'è detto dubbioso: “sia perché la direttrice del trasporto cremasco va da un'altra parte e non verso Mantova, sia perché aderiamo col 2,5% ad un'agenzia di cui non conosciamo i costi né i bilanci, sia perché si parla di eventuali trasferimenti di personale, eventuali costi. Tutto eventuale, capisco che sia calata dall'alto, ma voteremo contro. “Perplesso” Tino Arpini, (Solo cose buone per Crema), perché “un servizio così importante va a mescolarsi con territori distanti da noi. È ora che il Comune cominci ad impuntarsi per far valere la nostra identità”.

 

In primo piano Alberto Torazzi (foto © Cremaonline.it)

La scarsa rappresentanza

“Da censurare due passaggi”, per Alberto Torazzi, Lega Nord, piuttosto critico con la decisione regionale: “recepiamo una cosa piena di eventuali, forse, vedremo e decideremo. Magari per mancanza di rappresentanza del nostro territorio, non si sono capite le reali nostre esigenze. Invece avremmo dovuto discuterne e trovare soluzioni più drastiche. Se il presidente della Regione non ha seguito gli interessi del mio territorio, non ho alcun problema a votare contro”.

 

La censura e le possibilità

“Non condivido che la Regione ci abbia messo con Mantova” ha spiegato Simone Beretta, Forza Italia: “Il Comune doveva muoversi prima e non arrivare all'ultimo momento”. I toni si alzano, Beretta esagera e dopo la censura, gli viene tolta la parola. “Crema deve far sentire la propria voce” ha spiegato Emilio Guerini, Pd: “la perplessità vivene dal fatto che la Regione abbia diviso con l'accetta i territorio, mettendoci con un territorio cui noi non siamo avocati. Dobbiamo preoccuparci di aumentare il servizio verso il Milanese ed il Trevigliese, direzioni verso cui siamo più portati. Chiedo che possiamo aderire ad un'altra agenzia, verso il Lodigiano ed il Milanese”.

 

Simone Beretta tra Tino Arpini e Renato Ancorotti (foto © Cremaonline.it)

 

Le influenze e le necessità

Dubbioso Emanuele Coti Zelati, SeL: “cerchiamo di far sentire la nostra voce, cercando di migliorare la nostra influenza sul tema”. Per Gianluca Giossi, del Pd, invece “è importante esserci, al di là delle percentuali”. Per Sebastiano Guerini, (Patto Civico) l'adesione al Consorzio “è una grande opportunità, possiamo far sentire le nostre necessità. Sono sicuro che non andremo a far numero, ma a vigilare e a difendere gli interessi del nostro territorio”.

 

Giocare la partita

Replicando agli interventi dei consiglieri, l'assessore Fabio Bergamaschi ha chiesto “serenità. La riorganizzazione territoriale è stata decisa dalla Regione. La Provincia di Cremona, sotto la presidenza di Massimiliano Salini aveva aderito all'Agenzia ed il centrodestra non si era certo stracciato le vesti; pare assurdo che lo facciano ora. Crema – ha concluso l'assessore – ora entra nell'Agenzia e giocherà la partita. Il 2,5% è poco ma consente interventi”.

 

Capacità di relazione

Riprendendo il tema, Antonio Agazzi, (Servire il cittadino), ha sostenuto che l'adesione all'Agenzia dimostra come al momento “non vi sia nessuna capacità di relazione della politica cremasca. Salini in questo caso e Pizzetti, parlando del tribunale, non hanno evidentemente fatto l'interesse del territorio cremasco, ma sono stati premiati: uno è senatore, l'altro eurodeputato”. Chiuso il dibattito, il voto: l'adesione all'Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del distretto Cremona-Mantova è passata a maggioranza, con 15 favorevoli, 5 contrari, 3 astenuti (Torazzi-Ancorotti-Beretta), mentre Laura Zanibelli risultava fuori dall'aula.