23-10-2015 ore 20:22 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Mercato Austroungarico, la Sovrintendenza apre alla riqualificazione. Presentate le due ipotesi progettuali

Gli amministratori s'interrogano da circa 60 anni sulla possibilità di restituire alla città il Mercato dei grani e dei lini, iniziato ne 1842 e 'abbandonato' nel 1953 per il mercato di via Verdi. Dopo anni di teorie, ipotesi e soprattutto fiumi di parole, è stato completamente ribaltato il metodo: ricevute le linee guida dalla Sovrintendenza, il Comune di Crema predisporrà nel dettaglio il progetto di riqualificazione del mercato Austroungarico. Due le ipotesi in campo con un punto in comune: la realizzazione di una torre con ascensore, in via Verdelli, per consentire di raggiungere il sottotetto dell'Austroungarico ed aumentare la capienza della sala Edallo – 450 metri quadrati – dagli attuali 30 ad almeno 130 posti.

 

Studio di fattibilità

“In questi anni – ha spiegato l'assessore Fabio Bergamaschi – si è creata un'alleanza molto forte tra il Comune e la Fondazione San Domenico. Il confronto con la Sovrintendenza non è stato facile, ma ha portato ad un'apertura verso la possibilità di riqualificazione”. Lo studio di fattibilità predisposto dall'amministrazione, alla quale è stato chiesto dalla Sovrintendenza uno studio storico molto approfondito, riconfigura il Mercato e la piazza Trento e Trieste: “l'utilizzo attuale – ha aggiunto Bergamaschi – ci lascia insoddisfatti, riteniamo infatti che la sua vocazione sia quella di essere più piazza e meno parcheggio”.

 

La grande teca

Come anticipato, sono due le soluzioni progettuali abbozzate dal Comune. Partiamo dalla prima: riprendendo uno studio risalente agli anni Novanta del professor Campanella, è prevista la chiusura quasi perimetrale del Mercato, con attività interne di natura commerciale. I lavori di adeguamento verrebbero realizzati dal privato che si aggiudicherà il bando di gara. Oltre alla torretta per la sala Edallo, che verrebbe trasformata in una sala polivalente a due passi dal Comune, il foyer del teatro verrebbe spostato all'interno del Mercato Austroungarico, liberando spazio per realizzare uffici oppure un front office.

 

Vari volumi

Nella seconda ipotesi, non verrebbe realizzata una grande teca, ma vari volumi. Bergamaschi ha spiegato che “la Sovrintendenza ritiene necessaria la permeabilità tra piazza Trento e Trieste e via Verdelli, con la necessità di poter attraversare l'Austroungarico. Ecco perché nel caso la Sovrintendenza scegliesse questa ipotesi, si procederebbe alla chiusura a ridosso del muro e la creazione di volumi, lasciando aperto lo spazio centrale al passaggio”.

 

Tempi e costi

La sfida è decisamente affascinante: “Mercato Austroungarico e San Domenico – ha sottolineato l'architetto Christian Campanella – sono entità separate e dobbiamo trovare il modo di farle dialogare, trovando una soluzione completamente autonoma e reversibile”. I costi al momento non sono preventivabili, anche se solo la torretta, che per Bergamaschi andrebbe finanziata dall'Ente pubblico, si aggira sui 50 mila euro. Per quanto concerne i tempi di realizzazione, difficile ipotizzare una data entro la quale il Comune riceverà la risposta della Sovrintendenza, anche se secondo l'assessore ai Lavori pubblici l'intero progetto vedrà la luce “entro la fine del mandato”, ovvero primavera 2017.

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