Nella serata di venerdì 22 marzo presso la sala Cremonesi i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Carlo Borghetti si sono riuniti per presentare la proposta di legge di iniziativa popolare per una sanità accessibile a tutti. Il moderatore dell’incontro, Giuseppe Monticelli ha aperto il dibattito inquadrando subito la situazione, “stasera si parla della salute dei lombardi e di come l’organizzazione sanitaria possa essere modificata. La proposta di legge nasce da una situazione di malcontento generale”.
L’inizio della raccolta firme
“I lombardi hanno un sistema sanitario dove se vuoi curarti, devi pagare”, con questa affermazione, il consigliere Piloni ha introdotto la problematica. “Questa è la realtà di oggi, un lombardo su nove rinuncia a curarsi, non c’è più il diritto alla cura. La nostra sanità pubblica è stata stritolata dalla destra di Fontana”. Per questo motivo è stato scelto di avanzare una proposta di iniziativa popolare. A partire da martedì 26 marzo inizierà in tutta la regione la raccolta firme ed entro nove mesi il consiglio regionale si dovrà esprimere, positivamente o negativamente, sulle proposte avanzate.
Le situazione di fragilità
Il consigliere Piloni ha continuato il suo discorso concentrandosi sulla situazione nel cremasco: “a Crema è difficile trovare i medici perché il nostro è un ospedale periferico. Nella nostra provincia mancano 64 medici di medicina generale. Al Maggiore riscontriamo questa mancanza nel pronto soccorso, in psichiatria e anche il reperto di ortopedia non se la passa bene. C’è stato poi il problema dei medici gettonisti che in tre turni notturni hanno guadagnato più di un primario. Quando si parla di salute si parla specialmente di fragilità, noi in regione stiamo facendo una battaglia contro il taglio delle misure per disabilità gravi e gravissime”. Secondo i dati inviati al consigliere da Davide Casati, nell’Ats Val Padana sono 759 le persone ad aver chiesto la misura B1. A Crema invece la hanno richiesta 198 minori, il numero più alto di tutta la Lombardia. “La regione sta tagliando su queste persone”, ha concluso il consigliere.
I principi fondamentali del servizio
Carlo Borghetti ha illustrato la proposta: “non vuole essere una riforma. La sanità lombarda deve ritornarne a basarsi sui principi fondamentali della sua istituzione, avvenuta con la legge numero 883 del 1978, quali l’universalità, l’uguaglianza e l’equità”. La proposta di legge avanzata del Pd chiede che vengano accettati e rispettati i seguenti punti: il sistema sanitario deve essere universalistico con tutti gli attori del sistema, la centralità della prevenzione, una priorità dei servizi territoriali, un governo pubblico degli erogatori e infine viene chiesta l’eliminazione del concetto di equivalenza tra pubblico e privato. “Chi vive in Lombardia e ha un problema di salute sa cosa significa tentare di curarsi, con questa proposta la situazione di difficoltà della sanità non sarà più figlia di nessuno”, ha concluso Borghetti.