23-02-2022 ore 16:30 | Politica - Cremasco
di Denise Nosotti

Biogas. In fase di stesura un documento condiviso: i sindaci procedono con cautela

Sulla proposta avanzata al comune di Sergnano, da parte dell’azienda ‘Energia Verde Bio Sergnano Soc. Agr. s.r.l.” per la realizzazione dell’impianto di biometano, stanno riflettendo i sindaci dei comuni limitrofi: Pianengo, Campagnola Cremasca, Ricengo, Casale Cremasco, Capralba e Castel Gabbiano. Insieme stanno stilando un documento condiviso che intendevano presentare durante la conferenza dei servizi di lunedì 21 febbraio, ma che è stata posticipata. “Le valutazioni e le osservazioni procedono - informa il sindaco di Pianengo Roberto Barbaglio - abbiamo però più tempo perché non c’è ancora una data fissata per l’incontro a Sergnano. Siamo in attesa della risposta della provincia di Cremona. L’Ats in parte ha già dato il parere, ma vuole conoscere il numero di mezzi che potrebbero transitare in paese qualora si costruisse la centrale. Noi come amministrazione siamo perplessi - prosegue Barbaglio - ci sono tanti fattori in gioco. Inoltre a Sergnano c’è già un impianto simile. Stiamo ragionando, insieme agli altri sindaci, sugli impatti che un’opera del genere potrebbe avere sull’inquinamento, sul consumo di suolo e veicolare. Il nostro parere potrebbe non essere vincolante, ma allo stato attuale siamo contrari”.

 

Casale e Ricengo prendono tempo

Si è dato del tempo per riflettere e per partecipare al documento condiviso anche Antonio Grassi sindaco di Casale Cremasco. La salvaguardia del traffico, così come l’impatto ambientale preoccupano anche Feruccio Romanenghi primo cittadino di Ricengo. “Nel nostro comune i veicoli diretti alla  centrale biogas non transiterebbero. L’impianto non influisce direttamente su Ricengo anche se c’è tutto un discorso di inquinamento, dato dal passaggio delle cisterne, che non può essere sorvolato. Inoltre, verrebbe usurato parecchio il manto stradale. È da valutare insieme al discorso ambientale anche quello viario”. Sta ancora attendendo i documenti il consigliere di minoranza di Sergnano Paolo Franceschini. “Confermo che sia l’Ats che la provincia hanno le competenze  necessarie per valutare al meglio la questione. Se hanno sollevato criticità un motivo ci sarà. Il nuovo impianto secondo le specifiche dovrebbe produrre 499 Sm3/h di metano, quantità appena sotto al limite che consente una procedura semplificata per ottenere le autorizzazioni. In linea generale non siamo contrari alla produzione di energia (o biometano in questo caso); impianti come questo possono veramente produrre energia in modo sostenibile, purtroppo però le loro criticità sono ben note”.