22-08-2016 ore 19:03 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio. L’atteggiamento politico e lo scontro tra fazioni. Renato Stanghellini: “l’opposizione fa show, non approfondisce”

Dopo trent’anni di Consiglio comunale a Izano e due legislature a Crema, Renato Stanghellini può vantare una certa esperienza istituzionale. In sala degli Ostaggi si è insediato per la seconda volta due anni fa, subentrando al dimissionario Mario Lottaroli (Rifondazione comunista). Dell’attuale legislatura pensa che “di maturazione non si può parlare: ho visto la minoranza prendere posizione solo per creare problemi, mai soluzioni, battagliando su argomenti frivoli”.

 

Consigliere Stanghellini, frivoli in che senso?

“Mi spiego: l’opposizione si cimenta in grandi show. Ogni volta che ci si trova a discutere un ordine del giorno invece di entrare nel merito si mette a fare del cinema. È una cosa molto semplice da verificare, basta guardare il loro comportamento: in sala degli Ostaggi si rivolgono sempre alla stampa, mai che guardino il sindaco o il presidente. Fanno ciò che fanno per soddisfare il loro ego”.

 

Come sono i rapporti tra maggioranza e minoranza?

“Parto dal presupposto che il dialogo sia sempre possibile, a patto che la minoranza cambi atteggiamento. Entrassero nel merito delle questioni, si troverebbe il modo di discutere. Ma è difficile: anche nelle varie commissioni sono pochissimi quelli che si presentano con costanza”.

 

E all’interno della maggioranza?

“Come Rifondazione comunista abbiamo posizioni differenti: c’è chi è più drastico e vorrebbe abbandonare, ma non sempre è chiara l’importanza di rimanere dentro. Un conto è fare politica fuori dai luoghi istituzionali, un altro è decidere di tagliarsi fuori. Il vantaggio di rimanere nello schieramento è che consente di esprimere la propria idea e fissare i paletti in difesa dei propri valori”.

 

Quanto conta il supporto del partito?

“È fondamentale. Nell’ultima tornata elettorale sono sorte molte liste civiche. Nel corso degli anni ne abbiamo viste crescere decine, alcune delle quali scomparse pochissimo tempo dopo. Al contrario il partito permette di avere un’organizzazione con la quale studiare i problemi e affrontarli. L’organizzazione, inoltre, permette di salvaguardare la partecipazione; il rischio delle liste civiche è quello di rappresentare se stessi e poco più”.

 

Com’è cambiato il modo di amministrare nel corso degli anni?

“Senza andare tanto distanti, fino a qualche anno fa c’era un vero confronto politico. Ora, con le liste civiche, è diventato tutto più individualizzato: ci sono molti più personalismi e la coesione è più difficile da raggiungere. Inoltre, in nome della governabilità sono stati sacrificati molti presidi democratici”.

 

Su cosa dovrà concentrarsi il Consiglio nei prossimi 10 mesi?

“Le priorità sono le scuole, specialmente gli asili comunali, e le residenze popolari. Un altro capitolo fondamentale è la cultura: il budget attuale è troppo scarso. Parliamo spesso di giovani, ma con così poche risorse possiamo fare ben poco. Oggi i giovani sono lasciati a mollo: è difficilissimo aiutarli, sia perché non c’è più la vena che avevamo le precedenti generazioni, sia perché l’amministrazione non destina abbastanza fondi per i loro progetti, nonostante il suo (e il nostro) compito sia proprio quello di dare sostegno alle loro idee”.

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