“Le risorse per il 2023 sono già in aumento” e non si ravvede la necessità di ulteriori incrementi. Il primo emendamento al bilancio di previsione 2023-2025 di Forza Italia è stato bocciato: Laura Zanibelli chiedeva un “contributo straordinario di 10 mila euro da suddividere tra le scuole materne paritarie”. Fondi “per far fronte all’elevato costo energetico, non certo inatteso durante la stesura del bilancio. In certi quartieri senza tale offerta educativa non ci sarebbe il servizio di scuola materna: come non prevedere di poter aiutare tali scuole con un contributo, seppur straordinario, rispetto alla convenzione in essere? Lo riteniamo assolutamente necessario per non far pesare tutti gli oneri sulle famiglie”.
Nuova convenzione
La consigliera Manuela Piloni (Pd), ha spiegato che “nel 2022 sono stati stanziati 316 mila euro (con una differenza a carico del bilancio di + 146 mila euro), mentre nel 2023 la cifra è ulteriormente aumentata: siamo a 340 mila euro (con una differenza a carico del bilancio di +220 mila euro)”. Anche nella nuova convenzione tra gli istituti paritari e l’amministrazione comunale di Crema sono previsti “aumenti graduali, di anno in anno, del 2% in più, oltre ad un aumento della quota per ogni bambino, rispetto alla precedente convenzione”.
“Non è una bella operazione”
L’esponente dem ha ricordato “il contributo straordinario alle tre scuole dei quartieri di san Bernardino, Ombriano e santa Maria di 5 mila euro”. L’ulteriore richiesta di 10 mila euro di Forza Italia è stata valutata come “poca cosa rispetto all’impegno che il comune ha già messo in campo, per un settore che ha oltretutto goduto di interventi straordinari da parte dello Stato”. In sostanza, l’emendamento viene bocciato, considerando anche che “andare a prendere risorse togliendole ad altri bambini, come quelli che frequentano la colonia”, per Manuela Piloni, “non è una bella operazione”.
“Non è un’inezia”
La proponente, Laura Zanibelli, si è detta particolarmente scontenta: “Alle scuole sono arrivati 5 mila euro, è vero, ma sono fondi regionali; nulla dal comune. La consigliera Piloni ha parlato degli aumenti previsti in convenzione: anche questo è vero, ma la convenzione è precedente alla vostra amministrazione. È stata siglata nel 2021 e all’epoca i rincari energetici non c’erano. Almeno dovreste informarvi”. Rivolgendosi alla maggioranza, ha quindi snocciolato i dati della bolletta di novembre di una delle scuole paritarie della città: “quest’anno la bolletta del gas è arrivata a 3500 euro, mentre lo scorso anno, nello stesso mese, era di 1000 euro. Quindi mi state dicendo che dividere 10 mila euro nelle cinque, sei scuole paritarie della città è un’inezia? No, non è un’inezia. Vada a chiederglielo. È poco, sì ma è meglio di niente”.