21-11-2021 ore 17:04 | Politica - Crema
di Sara Valle

Finalpia dopo le dimissioni del Cda. Sinistra: 'la giunta ammetta le proprie responsabilità'

“Il patrimonio rappresentato da Finalpia è in pericolo e, in questa situazione così difficile, coloro che erano stati scelti dalla sindaca Bonaldi lasciano la nave proprio nel bel mezzo della tempesta”. Così Emanuele Coti Zelati, capogruppo de La sinistra in consiglio comunale all'indomani della notizia delle dimissioni di Pierpaolo Soffientini, ormai ex presidente della Fondazione opera pia marina e climatica cremasca e di tutto il cda . Secondo Coti Zelati: “alcune manovre fatte da questo Cda si sono dimostrate improvvide”. Su tutte: “l’affidamento della gestione ad Hyma, una società con 10 mila euro di capitale sociale che avrebbe dovuto versare un canone annuo di 300 mila euro e arrivare ad acquistare la struttura per 10 milioni di euro. Un po’ come moltiplicare pane e pesci”. Sotto accusa anche l'atteggiamento tenuto dal consiglio d'amministrazione: “nel tempo davvero criptico e parsimonioso di informazioni. Ad oggi, se sono note (ancorché deboli) le motivazioni delle dimissioni di Soffientini, ignote restano quelle degli altri membri del cda”.

 

Responsabilità politiche

Sul versante politico, “la responsabilità dell'attuale situazione è tutta di chi ha nominato quei consiglieri di amministrazione e di chi mai si preoccupa di mettere in discussione l’operato della giunta. Ad oggi – continua - non sono chiare le dimensioni e i dettagli della situazione debitoria dell’Opera pia. La maggioranza ha fatto un grande affidamento sui soldi che sarebbero dovuti arrivare dalla vendita di Finalpia, fino al punto di spingersi ad organizzare un discutibile ascolto delle realtà sociali del territorio. Ora quell'iniziativa si mostra per quel che era: fumo negli occhi. Non sarebbe stato meglio che la maggioranza, a partire dai consiglieri comunali, si adoperasse per capire come andavano davvero le cose in quel di Savona? E’ bene che la città sappia che questo patrimonio, cremasco da più di 150 anni, rischia davvero di andare irrimediabilmente perduto e con esso anche il valore sociale e sentimentale che rappresenta”. Infine il palese attacco alla giunta Bonaldi: “questa situazione è la cartina di tornasole di un atteggiamento politico troppo spesso arrogante e autoreferenziale che non ha mai voluto condividere davvero dei percorsi per trovare la migliore gestione possibile del patrimonio cittadino, a partire da Finalpia. L’esito è sotto gli occhi di tutti ed appare quantomeno originale il fatto che, d’improvviso, si cerchi un appoggio delle altre forze quasi a voler scaricare le proprie responsabilità politiche. Guarda caso a qualche mese dalle elezioni”.

955