21-10-2015 ore 16:14 | Politica - Crema
di Paolo Carelli

Cda San Domenico. Secondo Agazzi i Cinque Stelle sono entrati in maggioranza. Centrodestra al voto in ordine sparso

La nomina dei tre rappresentati del Comune di Crema all’interno del cda della Fondazione San Domenico, scaturita ieri sera al termine di un lungo dibattito in consiglio comunale, non è stata accolta positivamente nel centrodestra cittadino. L’esclusione del membro uscente Gianmario Donida, proposto da una parte della minoranza, ha lasciato spiazzato Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il cittadino,  nonché candidato sindaco della coalizione nella tornata elettorale del 2012, che è stato tra i primi a commentare la vicenda. “Con la benedizione di San Domenico – ha affermato – a Crema è nata una nuova maggioranza formata da centrosinistra e Movimento 5 Stelle”, soffermandosi poi sulla presunta “scorrettezza” del centrosinistra che sostiene l’amministrazione.

 

Il voto segreto premia Baronio

Secondo Agazzi, nel voto segreto che ha visto uscire eletti Giuseppe Strada e Fausto Lazzari proposti dalla maggioranza e Domenico Baronio, candidatura avanzata dal M5S, le forze di Pd, Sel, Rifondazione Comunista e liste civiche si sarebbero saldate proprio con quelle dei grillini portando lo stesso Baronio, musicista ed etnomusicologo di Soresina, a raggiungere otto preferenze contro le cinque di Donida.

 

Nel centrodestra Donida preferito a Cè

Pallottoliere alla mano, è molto probabile che almeno sei consiglieri di maggioranza abbiano fatto confluire i propri voti sul musicista soresinese, che sono così andati a sommarsi ai due certi espressi dai consiglieri del M5S. Alla votazione, il centrodestra era arrivato preferendo Donida, che è anche presidente del club 'Forza Silvio', nonché promotore e tra i primi firmatari della raccolta firme contro la costruzione del centro islamico, a Ombretta Cè, altro storico membro uscente del cda.

 

La "pervicacia" del centrosinistra e le divisioni nella minoranza

“Non posso non rilevare – prosegue Agazzi – la pervicacia con cui il centrosinistra insiste nell’escludere il centrodestra da importanti fondazioni: prima la Fondazione Benefattori Cremaschi, ora la Fondazione San Domenico”. Sul voto pesa anche la costante divisione delle minoranze in almeno tre blocchi (il centrodestra, il Movimento 5 Stelle e la solitaria Lega Nord di Torazzi).

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