21-07-2022 ore 20:33 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Residenzialità pubblica, sostegno alle famiglie, inclusione e nuova area omogenea

“Crema deve avere la capacità di far crescere e attrarre nuove famiglie. Deve essere una città a misura di famiglie. Deve voler bene ai giovani, creare le migliori condizioni affinché possa attrarre e trattenere talenti e competenze, da mettere al servizio della città e del territorio”. Linee programmatiche intitolate “Insieme per Crema”, nella convinzione che “il tema della dimensione comunitaria è decisivo per poter perseguire con successo scenari di sviluppo nei prossimi anni”. In alcuni passaggi della presentazione delle linee di programma, il sindaco Fabio Bergamaschi si è mostrato molto deciso e al termine è stato applaudito dall’aula.

 

Le famiglie

Il tema della crescita e del benessere dei giovani e in particolare la loro partecipazione alla vita della comunità lo appassionano. “Vogliamo aumentare i posti negli asili comunali, trovando intese con le imprese per lo sviluppo di nidi aziendali e in sinergia con i privati”, ha sottolineato con forza. Non solo: verrà dato “sostegno alla generatività e alla genitorialità”, sviluppando “tempo di qualità in famiglia”, che si traduce in “spazi pubblici per stare insieme”. Particolare attenzione verrà comunque assicurata anche ai “genitori separati”.

 

Aumento edifici residenzialità pubblica

Avendo seguito in prima persona il progetto del Peba, il piano di abbattimento delle barriere architettoniche, ha ribadito la volontà di proseguire “nell’eliminazione delle barriere fisiche e culturali” e parlando di disabilità, nel “cucire attorno a ciascuna persona il proprio progetto, in base alle proprie caratteristiche e ai propri bisogni”. In città sarà necessario accrescere “prossimità” e in particolare “intercettare ancor più precocemente le necessità”, avere ancor più cura delle persone sole. Il paradigma attuale andrà cambiato, con “l’aumento degli edifici di residenzialità pubblica”. Significa realizzare “condomini solidali” e promuovere esperienze di “co-housing”. Come? “Partendo da un progetto pilota, recuperando e dando concretizzazione ad un progetto già presentando dalla Fondazione Benefattori Cremaschi, basato sull’ex Misericordia”.

 

Recupero aree

Parlando di sicurezza, ha sostenuto che “Crema non ha bisogno di sceriffi o slogan”. Il settore è di competenza delle forze dell’ordine e per quanto di sua competenza, il comune proseguirà nello sviluppo della videosorveglianza (“ora conta su 89 telecamere”) e soprattutto “sul controllo capillare dei reati”. Passando poi “alle ferite aperte”, alle aree non pubbliche da recuperare e restituire ai cittadini, ha citato “l’ex cava Ghilardi, l’ex Charis, l’ex deposito Anas a Castelnuovo e l’ex Grimeca a san Bernardino”. Ha quindi snocciolato “gli ambiti di intervento su aree pubbliche” riguardanti “l’ex Olivetti, la Pierina, gli Stalloni (si conta di averli dalla regione in comodato d’uso per 99 anni) e l’ex tribunale di via Libero comune”.

 

Palazzetto dello sport

Al culmine di un passaggio in crescendo, ha definito come “non più rimandabile, anche per i successi e le esigenze delle società cremasche”, la realizzazione di “un palazzetto dello sport”. Tra gli impianti che dovranno essere realizzati anche un campo da calcio in erba sintetica. Non solo. La città dovrà crescere, essere più attrattiva. Lo farà attraverso “eventi che verranno ripetuti negli anni”. Bergamaschi ha parlato di “festival dello sport”, ma allargando il campo, anche ad iniziative “dedicate a promuovere l’identità di Crema”, quindi anche eventi legati ai prodotti locali e alla cosmesi.

 

Area omogenea

In chiusura uno dei punti focali della prossima tornata amministrativa. Elemento strategico sarà l’area omogenea. Il sindaco Bergamaschi ha chiarito: “Crema è assolutamente convinta della necessità che il rientro dei sindaci recedenti nel consesso dell’area omogenea e la coincidenza del tutto fortuita di una nuova stagione all’interno del comune di Crema, debba essere la pre condizione per fondare un nuovo, diverso e migliore rapporto tra Crema e il suo territorio. Crema si è subito messa a disposizione del territorio, per ragionare insieme ai comuni a una nuova governance, con la grande sfida di strutturare l’area omogenea come ente istituzionale intermedio fra comune e provincia, con una propria autonomia decisionale, all’interno della quale Crema intende giocare un ruolo da protagonista ma non un ruolo di preminenza”.

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