21-06-2018 ore 21:08 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Gioco d’azzardo lecito, approvato un regolamento ‘incisivo e molto innovativo’

Il consiglio comunale, all’unanimità, ha approvato il Regolamento che disciplina il gioco d’azzardo lecito (integrale in allegato) e, ha ricordato il sindaco Stefania Bonaldi, “contrasta il gioco patologico, che crea dipendenza e rovina persone e interi nuclei familiari”. La nuova disciplina si applica dalla entrata in vigore della legge regionale del 24 gennaio 2014. Crema ha sondato i regolamenti già adottati da altre amministrazioni e ne ha realizzato uno con regole “più restrittive”.

 

Agevolazioni fiscali e dati ufficiali

Diamo qualche numero. Nell’intera Provincia di Cremona, dai dati ufficiali forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’anno 2016, l’intera raccolta monetaria di scommesse è stata di “416.870.890,31 euro”. A Crema, nel 2016 le scommesse sono state pari a 64.057.799,02 euro, di cui apparecchi Awp (slot- new slot) 24.677.855 euro, apparecchi Vlt (video lottery terminal) 17.401.437, lotterie istantanee 8.209.950 euro, lotto 7.359.908 euro. Tutti sanno che “la presenza delle macchinette è un elemento che fa girare l’attività. Rinunciare alla presenza di una macchinetta significa rinunciare a un profitto. Il regolamento comunale inserisce per questo agevolazioni fiscali”. Particolarmente importante il tema dei “requisiti per la formazione: ovvero, “secondo le disposizioni regionali, chi gestisce esercizi con macchinette deve seguire un corso di preparazione”.

 

Centri e luoghi sensibili

Col nuovo regolamento viene introdotto “un divieto esplicito ad introdurre macchinette nelle aree antistanti i centri commerciali”, definiti “luoghi ad altissima frequentazione”, quindi maggiormente “a rischio”. Con l’atto di giunta del 26 febbraio 2018 sono stati mappati i luoghi sensibili della città. Il Comune ha introdotto ulteriori limitazioni su distanze e tipologie “per ampliare opzioni date dalle leggi regionali”. Fra i luoghi sensibili, oltre alle scuole, oratori, strutture per anziani, centri diurni, zone parrocchiali, sono stati inserite distanze minime di 100 metri dai bancomat e dai compro oro, “perché è facile ottenere liquidità impegnando l’oro di famiglia”.

 

Ordinanze “a tempo”

Il tema degli orari. Al sindaco, tramite ordinanza, è data possibilità di disciplinare gli orari di apertura: “si tratterà di provvedimenti mirati. Ad esempio – ha sottolineato il sindaco - sarà possibile intervenire su una struttura che pur rispettando la distanza necessaria si trova nei pressi di una scuola. In questo caso si farà in modo che le macchinette non siano in funzione agli orari di ingresso e uscita degli studenti”. Chiaro che sarà necessario avere “dati epidemiologici della Asst, in corso di raccolta”. Insomma: “Non ci siamo inventati nulla. Abbiamo esaminato molti regolamenti adottati da altre amministrazioni. Abbiamo preso a modello anche il regolamento di Bergamo, passato indenne dal Tar. Le limitazioni di orario, va ribadito, devono essere motivate”.

 

Sanzioni e disincentivi

Le nuove, eventuali sale da gioco, dovranno “dotarsi di servizi pari al 200 per cento della superficie lorda complessiva. Criterio imposto proprio per disincentivare al massimo le nuove realizzazioni”. Capitolo sanzioni: “per ogni apparecchio eccedente il numero consentito 1000 euro, per il non rispetto delle distanza 15 mila euro per apparecchio, 1000 euro per la mancata frequentazione dei corsi e per il mancato rispetto del divieto di pubblicità, se non si consente l’accesso agli operatori sanitari 1000 euro. Stessa cifra per il mancato invito ai giocatori di sottoporsi al test di rischio dipendenza. Nel caso di partecipazione al gioco di minori – recentemente abbiamo avuto un caso nel nostro comune – la sanzione è di 10 mila euro con sospensione dell’esercizio”.

 

“Contrasto e prevenzione”

“Finalmente”, ha esordito Manuel Draghetti, “arriviamo all’approvazione di un tema molto caro al Movimento 5 stelle. Sono favorevole e certo che anche a livello governativo verranno applicate norme più restrittive”. Per Debora Soccini uno “strumento molto innovativo e incisivo, che costituisce un blocco per l’insediamento di nuove sale grazie ad una mappa dettagliatissima. Viene superata la liberalizzazione grazie all’introduzione dei dati epidemiologici forniti dalla Ats in merito alla ludopatia e ai soggetti maggiormente colpiti nel territorio”. In sostanza, Crema è riuscita a “far convivere contrasto e prevenzione basandosi sui dati non sulle opinioni e senza timore di aggredire un problema invece di tenere una neutralità impossibile quando si rivestono ruoli di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni”. Per Andrea Bergami “la distanza non è un grande disincentivo per queste attività”. Critico invece sul fatto che oltre alla multa non venga prevista “anche la chiusura”.

 

Licenze e patrimoni

“È sempre meglio qualcosa piuttosto che niente” ha sbottato Simone Beretta, Forza Italia: “Meno male che nella convenzione col bocciodromo abbiamo scritto che non si può più giocare con le macchinette”. Rispondendo al collega pentastellato ha sostenuto che “il governo non bloccherà il gioco d’azzardo perché i soldi che si introiettano sono troppi e nessun governo lo vieterà mai”. Tornando al locale, “senza risolvere il problema alla radice possiamo fare tutti i regolamenti che vogliamo che tanto il problema rimarrà sempre”. Il regolamento “si riferisce alle nuove attività, mentre non viene messo in cantiere niente verso le vecchie. Ho il sospetto che si possano vendere le licenze col diritto ad avere le macchinette, aggirando di fatto le norme”. Dubbio immediatamente sciolto dal segretario generale Gianmaria Ventura, intervenuto per fugare ogni dubbio, legge regionale alla mano: “non si può. Anzi, si rischia una pesante sanzione”. 

 

Liberalizzazioni e disincentivi

Per la Lega, Tiziano Filipponi, ha sostenuto che “con le liberalizzazioni il gioco d’azzardo è una vera piaga” che “mette a rischio la società”. Essendo accessibile a tutti, “il gioco mette a repentaglio patrimoni familiari e può favorire le organizzazioni criminali”. Dicendosi d’accordo sull’applicazione stringente del regolamento, s’è detto “molto favorevole alle agevolazioni fiscali per chi decide di rinunciare alle apparecchiature”. “Videolottery e casino online sono una piaga sociale che si sta abbattendo sui ragazzi. Come insegnante – ha commentato Emanuele Coti Zelati, la Sinistra – non posso che rilevare quanti studenti giochino costantemente. Benissimo applicare un regolamento rigido, stiamo facendo tutto quel che possiamo, tuttavia non posso non citare il Decreto l’Aquila, con videolottery e casino online che sarebbero serviti a ricostruire la città. Tutti sappiamo com’è finita”. Per Antonio Agazzi, Forza Italia, “è stato realizzato un buon compendio di tutto ciò che esiste dal punto di vista normativo, con la massima rigidità possibile”.

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