21-05-2025 ore 08:18 | Politica - Crema
di Elena De Maestri

Islam. Bergamaschini: ‘la scuola è un bene di tutti e non un terreno di indottrinamento'

Non si placa il dibattito intorno al ‘caso Santa Maria’, il consigliere della Lega Andrea Bergamaschini replica al messaggio del sindaco cittadino Fabio Bergamaschi commentando l’accusa di ‘difesa becera verso chi solleva legittimi dubbi sull’introduzione di un corso confessionale per i bambini di quinta primaria’. Come precisa Bergamaschini: “non possiamo limitarci a etichettare come guastatori chi, come me, richiama l’applicazione dell’articolo otto della Costituzione: tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge, ma per operare nello spazio pubblico è necessaria un’intesa con lo Stato. Ad oggi, l’Islam non ha mai stipulato un’intesa con lo Stato italiano e non gode quindi di riconoscimento normativo paragonabile a quello di altre confessioni”.

 

‘Il Pd si preoccupa di silenziare il dissenso’

“Allo stesso modo, accolgo con rammarico le parole della segretaria Pd che, liquidando ogni critica come frutto della nostra forma mentale che genera conflitti, sembra più preoccupata di silenziare il dissenso che di promuovere un confronto aperto e trasparente. La vera causa dei conflitti non è il dibattito critico, quanto piuttosto la volontà di eludere questioni fondamentali: qual è il confine tra informazione culturale e indottrinamento? Quali garanzie hanno i genitori e gli studenti di non trovarsi di fronte a contenuti che, in nome del dialogo, trasmettono modelli regolati dalla Sharia, un corpus normativo spesso in palese contrasto con la nostra legislazione, dalla posizione giuridica e sociale della donna fino ai limiti della libertà di espressione?. Consentire che tali contenuti, non riconosciuti né regolati dallo Stato, vengano diffusi nelle classi dei nostri bambini significa vanificare la protezione costituzionale offerta a tutte le confessioni regolate e, nel contempo, esporre i minori a un messaggio dottrinale potenzialmente incompatibile con i diritti fondamentali sanciti dalla Carta”.

 

‘La scuola non è terreno di propaganda confessionale’

“Al di là delle critiche e attacchi personali, sport in cui la sinistra cremasca eccelle da sempre, è arrivato il momento di riportare la discussione sui binari dell’istituzionalità e del rigore: la scuola pubblica è un bene di tutti i cittadini e non può trasformarsi in terreno di propaganda confessionale. È indispensabile che l’amministrazione comunale intervenga e avvii senza indugio un percorso di valutazione tecnico scientifica, coinvolgendo esperti di diritto scolastico, pedagogisti e storici delle religioni, per definire criteri chiari e condivisi, capaci di garantire pluralismo e neutralità.Solo così potremo restituire ai nostri bambini un ambiente formativo autenticamente inclusivo, che promuova la conoscenza critica di tutte le tradizioni religiose senza mai rinunciare al rispetto dei diritti costituzionali, in particolare quelli delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Solo con un approccio istituzionale, rigoroso e trasparente potremo formare cittadini liberi, critici e rispettosi di tutte le fedi. In caso contrario, mi vedrò costretto a portare avanti, con ancora maggiore determinazione, la mia opposizione nelle sedi istituzionali e davanti ai cittadini, perché la difesa della scuola pubblica non ammette compromessi”.