21-04-2022 ore 11:23 | Politica - Crema
di Denise Nosotti

Ex cava Alberti. Venduti al Parco del Serio 34 ettari: 'area di elevato pregio naturalistico'

Il voto favorevole espresso nel corso della riunione della comunità del Parco ha sancito l’acquisizione di una superficie complessiva di oltre 34 ettari, comprendenti terreni, specchi d’acqua e fabbricati, appartenenti all’ex Cava Alberti. Il privato che si era aggiudicato l’asta dello scorso settembre venderà al Parco del Serio il 90 per cento dell’area per una somma di 100 mila euro, ai quali si aggiungeranno gli oneri di legge e le spese per gli atti di trasferimento della proprietà. Questo il punto più importante trattato dai rappresentanti delle province di Bergamo e Cremona e dai sindaci dei comuni del Parco, sotto la presidenza di Basilio Monaci, con l’assistenza del segretario Danilo Zendra e le relazioni tecniche della direttrice del Parco, Laura Comandulli.

 

Restituire l’area alla comunità

Lo scorso luglio, la comunità del parco aveva dato il via libera per la partecipazione dell’Ente presieduto da Basilio Monaci all’asta per l’acquisizione dell’area ex cava Alberti a Crema, a seguito della procedura fallimentare della storica azienda cremasca. A settembre, l’esito della gara era stato favorevole ad un privato, che aveva presentato l’offerta economica migliore. La possibilità di poter acquisire al patrimonio dell’ente almeno una parte dell’area ex Cava Alberti, non è mai stata abbandonata dal presidente Monaci e da tutto il parco del Serio, e già lo scorso settembre, lo stesso presidente si era detto fiducioso rispetto all’attivazione di un confronto con la nuova proprietà dell’area, nella speranza di poter realizzare quel progetto di rinaturalizzazione e restituzione dell’area alla fruizione collettiva, da tanti auspicato. 

 

Alto pregio naturalistico

Soddisfatto il presidente Monaci per l’epilogo positivo, con l’unanimità dei presenti alla sua proposta di acquisto: “È una grande area, che per noi rappresenta l’occasione di restituirla e renderla fruibile a tutti i cittadini e per questo siamo felicissimi. Un’area di alto pregio naturalistico, con due grandi laghi di cava”. Quanto agli scenari futuri è presto per definirli: dismessa l’impiantistica presente si passerà alla riqualificazione ed alla progettazione, provando ad intercettare fonti di finanziamento regionali.

 

Continuità nel corridoio ecologico

Degli aspetti tecnici ha relazionato la direttrice del parco, Laura Comandulli. Presentando una serie di slide con documentazione cartografica, ha riportato l’attenzione sui circa 180 mila metri quadri di terreni che si potranno riqualificare: “Si tratta di terreni vicini al fiume, costituiscono una continuità nel corridoio ecologico, completando quegli interventi che il Parco sta realizzando da anni, dal lascito Chiappa a Crema, al bosco del liceo, il meandro verde e, a poca distanza, anche l’ambito della riserva naturale della palata del Menasciutto”.

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