Uno dei temi più scottanti e stringenti del cremasco riguardano non solo l’autonomia, ma anche e soprattutto la capacità di offrire prestazioni sanitarie adeguate ai cittadini dell’Asst di Crema. Secondo Maurizio Borghetti, medico radiologo presso l’ospedale Maggiore e candidato sindaco del centrodestra, “i recenti interventi di Attilio Galmozzi (medico del pronto soccorso e candidato al consiglio comunale per il centrosinistra) e Matteo Piloni (consigliere regionale del Pd), “puntano il dito su regione Lombardia, individuata come unico responsabile della carenza di prestazioni e di medici regionali e locali, tanto da paventare tentativi di ridimensionamento del nostro ospedale”. “è già buona cosa per tutti che il tema non sia il Covid19”.
Tagli alla sanità italiana
Borghetti chiede di “lasciar da parte almeno per un attimo campagna elettorale e scontri di area politica. Così come spiegato da entrambi vorrebbe dire che il resto d’Italia sta meglio e senza devastatori. Eppure Fondazione Gimbe (nota e importante organizzazione a finalità scientifico - sanitarie di Bologna) riporta 37 miliardi di tagli alla sanità italiana in 10 anni, cifra che evidentemente non può essere riconducibile a una sola regione, per quanto popolata”.
L’interrogazione regionale
Sulla materia Piloni ha ha presentato una interrogazione a risposta scritta indirizzata all’assessore Letizia Moratti: “Vorrei sapere quali iniziative siano previste al fine di supportare l’Asst di Crema nell’individuazione del personale sanitario necessario per rafforzare le attività della stessa e come si intenda rilanciare il sistema sanitario pubblico in questa parte di territorio per renderlo appetibile ed efficace. La Regione non può continuare a scaricare il problema sulle singole direzioni che si muovono in autonomia come, ad esempio, ha fatto con la delibera sulle aperture notturne che peraltro si limita a pochissime specialità, a un solo ambulatorio per Asst e senza risorse nuove. Per non parlare dell’agenda unica di prenotazione che permetterebbe al cittadino di fare una sola telefonata per conoscere tutte le possibilità per prenotare una visita, che doveva essere cosa fatta dal primo novembre scorso e che, dopo anni di annunci e fallimenti, ancora non c’è, come ha ammesso la stessa Moratti nei giorni scorsi, ancora una volta a causa dell’indisponibilità degli operatori della sanità privata, perché la loro politica di fidelizzazione dei pazienti ne risentirebbe”.
“Problemi in diverse regioni”
Tornando a Borghetti, “risultano infatti seri problemi di carenza sanitaria in regioni diverse dalla Lombardia, diverse non solo per dialetto ma anche per tradizione politica negli anni di riferimento. Resto convinto che il percorso migliore sia quello di affrontare i problemi generali della società senza nascondersi nulla, impegnarsi a conoscere il più possibile il tema, individuare con corretti rapporti tra e nelle Istituzioni le soluzioni a vantaggio collettivo e infine lottare per realizzarle, meno (se non si riesce proprio del tutto) per scopi diversi”. In vista delle elezioni del 12 giugno il tempo per presentare delle proposte concrete non manca. I cittadini attendono fiduciosi, visto che le liste d’attesa offrono ampio spazio alla quiete.