21-03-2019 ore 17:39 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Bus dirottato, tra giustizia e commozione: “Il Comune di Crema si costituirà parte civile”

“La nostra comunità è ancora sconvolta dai fatti di ieri, ed oggi paradossalmente siamo persino tutti più angosciati. Perché è vero che è finita bene, ma c'è mancato un soffio a che non fosse così. Oggi con la dirigente Maria Cristina Rabbaglio, che continuo a ringraziare per la delicatezza e pure forza ed umanità con cui lei e tutti gli insegnanti e il personale non docente stanno reagendo, ho fatto visita alla scuola e ai ragazzi, e anche con gli assessori ci siamo fermati a parlare con loro”.

 

A casa oppure a scuola

Come spiega il sindaco Stefania Bonaldi, “con l'equipe di psicologi e gli insegnanti infatti ieri si era deciso che ciascun alunno e ciascuna famiglia decidesse autonomamente se tenere a casa i ragazzi oggi o meno, e così quasi una ventina di loro erano a scuola. Li ho trovati carichi, molto propensi a raccontare l'accaduto, confrontandosi e confortandosi a vicenda su quanto è successo. Specie fra loro, perché solo loro hanno vissuto quei momenti in prima persona. Gli insegnanti sono bravi, pazienti, presenti, affettuosi, gli abbracci sono una costante, c'è un clima di grande prossimità perché questo dramma lo ha uniti ancora di più, ma è chiaro che poi arriverà anche "la botta" e che tutti loro dovranno essere accompagnati in un percorso di affiancamento psicologico, sia individuale che in gruppo”.

 

Affiancamento psicologico

“Ci siamo già attivati in tal senso e da lunedì vi sarà questo affiancamento psicologico, per i ragazzi ma anche per i loro genitori e per gli insegnanti. Con tutta la flessibilità del caso e ovviamente senza costrizioni, ma è importante elaborare quanto è successo in un contesto protetto e lontani da certe esasperazioni e da certi toni gridati. Noi siamo vicini alle famiglie e alla scuola, non vogliamo essere invadenti ma nemmeno assenti, vogliamo si percepisca che ci siamo e insieme alla dirigente vorremo incontrare i genitori, che in questo momento sono meno carichi di adrenalina dei ragazzi e sovrastati anche da giustissimi sentimenti di angoscia, preoccupazione e rabbia per quanto successo e quanto poteva accadere. Ovviamente vi sono anche altri profili che stiamo seguendo, quello dei fatti e delle relative responsabilità, a 360 gradi, che si vanno profilando, cosa che non avviene in piazza o sui social network ma nelle procure prima e poi nei tribunali”.

 

Giustizia e commozione

“Rispetto a questi scenari, lo ribadisco anche se già detto, noi ci costituiremo parte civile per chiedere sia fatta giustizia da ogni punto di vista e per fare valere il danno esistenziale patito dai ragazzi e dalle loro famiglie, perché noi siamo una Comunità e come tale vogliamo reagire. Un'ultima nota. La bidella Tiziana era già a scuola, a salutare ragazzi e colleghe, avevo paura di farle male ma è lei che mi ha chiesto un abbraccio e ci siamo commosse, anche lei come i ragazzi e i prof è stata grandissima”.

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