21-01-2021 ore 10:30 | Politica - Dalla provincia
di Andrea Galvani

Piano cave della Provincia di Cremona: ‘è prioritario salvaguardare le aree naturali’

Nel piano cave delle attività estrattive di sabbia e ghiaia della provincia di Cremona è stata inserita la “cava Galvagnino, tra Crema e Madignano”. È quanto emerso durante l’illustrazione nella commissione ambiente della regione. Inizialmente non prevista dall’amministrazione provinciale di Cremona durante la stesura del piano, è stata inserita in seguito ad una sentenza del Tar a fronte del ricorso vinto dal privato. Secondo il consigliere regionale Matteo Piloni “si tratta di una previsione di 500 mila metri cubi tolti da altre aree (Ate) già individuate e autorizzate dal piano. Una sorta di ridistribuzione che però si basa su studi e dati di qualche anno fa, essendo il ricorso del 2013 e la sentenza del 2017”.

 

Pianalto della Melotta
“La seconda questione riguarda il Pianalto della Melotta: una riserva naturale tra Romanengo e Ticengo che l’allora provincia di Cremona guidata dal centrodestra aveva individuato come sito estrattivo, noncurante dell'importanza storica, naturale e morfologica di quella zona. Negli ultimi anni molti si sono battuti contro questa cava, fino ad ottenere un decreto del Presidente della Repubblica che riapriva l’istruttoria portando a rivedere il tutto. Ad oggi è ancora aperto il contenzioso legale tra le parti coinvolte (istituzioni, associazioni e privato). Il nostro obiettivo resta quello di salvaguardare l'area, verificando se la riapertura della procedura possa finalmente consentire alle parti di trovare una strada per tutelare il lavoro e l’ambiente, in un’ottica di sviluppo sostenibile”. Decisivo “capire a che punto è il confronto tra le parti per salvaguardare quest'area naturale estremamente importante per il territorio cremasco, e non solo”.

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