20-10-2015 ore 10:50 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Cda Fondazione teatro S. Domenico, eletti 3 membri: Strada, Lazzari e Baronio

Il Consiglio comunale di Crema ha provveduto all'elezione dei tre membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro San Domenico. Ecco la rosa dei candidati: sostenuti dalla maggioranza Giuseppe Strada e Fausto Lazzari 13 voti, Domenico Baronio 8 voti, presentato dal Movimento 5 Stelle, mentre Gianmario Donida, 5 voti, dal centrodestra. Sono quindi risultati eletti Strada, Lazzari e Baronio.

 

Il fallimento

Per Alessandro Boldi, M5S, “l'attuale Cda ha fallito. La nostra fiducia è man mano venuta meno. Ricordo lo scandalo principale della nomina del direttore artistico, con una selezione interna invece di un bando”. Non sono mancate “difficoltà nell'ottenere i verbali di quanto accaduto in quelle settimane”, giunto comunque “in forma non completa, protetta”. Molti soci, ha sostenuto Boldi “si stanno tirando indietro, la Fondazione è in difficoltà”.

 

Maggioranza

La maggioranza ha sostenuto le candidature di Giuseppe Strada e Fausto Lazzari. Il capogruppo del Partito democratico Gianluca Giossi ha ringraziato i consiglieri “Ida Zucca ed Elisa Marinoni per il lavoro svolto e perché hanno sostenuto la vita culturale nella città”. Grazie anche all'ex presidente Giovanni Marotta “perché ha dato il suo giusto contributo all'interno del Cda”.

 

Cambio di strategia

“Ora s'è cambiata strategia” ha sottolineato Antonio Agazzi, Servire il cittadino: “non realizzo che nella precedente gestione si sia riusciti a consolidare la Fondazione o intercettare contributi, capitali e risorse. Questa mission che ricordo essere stata affidata dal sindaco di Crema non l'abbiamo vista concretizzarsi”. La Provincia di Cremona e la Camera di Commercio “si sono già chiamate fuori, per ora rimane la Coop che, finchè rimane questa amministrazione, non può uscire”.

 

Quote rosa

Per Laura Zanibelli, Ncd, “non è più di moda la quota rosa nel Cda. Il Comune ha l'ambizione che questo Cda riveda l'utilizzo del mercato Austroungarico”, mentre sarebbe più opportuno “pensasse ad un programma di eventi culturali di richiamo”. “Non ci si è impegnati a trovare una figura super partes” è stata la tesi di Simone Beretta, Forza Italia: “Cabini e Marotta hanno governato con assoluta tranquillità, perché erano candidati condivisi. Non sono mai entrati nell'agone politico, come accade ora con Strada. Se sarà lui il presidente ci darete un'opportunità in più per fare opposizione”.

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