Il consiglio comunale di Spino D’Adda si è aperto con l’aggiornamento, da parte del sindaco Enzo Galbiati, delle iniziative per l’aiuto alla popolazione ucraina. “I prodotti alimentari sono già a destinazione, mentre da oggi (sabato 19 marzo) fino a giovedì 31 marzo, alcuni volontari si sono resi disponibili per la raccolta, presso l’Arci e il gruppo Vita, di generi per bambini e per l’igiene personale. Per coloro che volesse accogliere i profughi, il riferimento sono sempre la Caritas diocesana e il comune di Crema. Il gruppo di ‘Spinofutura’ ha abbandonato la seduta durante il secondo punto, che prevedeva l’approvazione con convenzione: “individuazione di edificio dismesso con criticità”.
‘Solo delibere in deroga’
La motivazione per cui ’Spinofutura’ ha lasciato l’assise riguarda soprattutto il fatto che, come precisa Riccaboni: “siamo di fronte a un paese in deroga”. Stiamo parlando dell’area dell’ex pasticceria Stella che da uso industriale diventa commerciale con l’arrivo della media distribuzione. “Il problema dell’amministrazione è che porta la delibera in deroga. Con un procedimento sbagliato. Per avere la deroga infatti il processo è diverso da quello attuato sia dal punto di vista formale che sostanziale. Noi siamo d’accordo all’arrivo di un centro di media distribuzione, ma non in quella zona bensì in un’altra all’interno del Pgt che è un percorso definito, condiviso e partecipato”.
Maggioranza compatta
’Spinofutura’ si chiede: “era davvero un’area dismessa? a noi non sembra. Inoltre, perché tutte queste agevolazioni? Crediamo che questa deroga sia l’ennesimo regalo pubblico a un privato. Prima di portare la questione in consiglio - ha proseguito Paolo Riccaboni - si sarebbe dovuta riunire la commissione tecnica per avere informazioni più chiare”. Hanno poi lasciato la sala. Il punto è stato votato a favore solo dalla maggioranza. La minoranza ha avanzato criticità anche sul punto relativo alla “realizzazione di due residenze sanitarie assistenziali da cento e sessanta posti letto in via Ungaretti”. Il consiglio, nella seduta di sabato, era dunque chiamato a votare “l’autorizzazione al rilascio del permesso di costruire in deroga ai sensi dell'articolo 14 del DPR 380/2001 e s.m.i. e dell'articolo 40 della legge regionale 12/2005 e s.m.i. e la convenzione ai sensi dell'articolo 28 bis del Dpr 380/2001 e s.m.i. e la convenzione sanitaria approvata con delibera di giunta n. 22 del 10 marzo 2022”.
Casa di riposo in pochi anni
Il sindaco Galbiati ha precisato: “diamo il via a un’opera importante per un servizio all’avanguardia. La struttura sarà innovativa soprattutto per la collocazione, dentro il paese, per mettere anziani al centro vita delle attività collettive senza confinarli nelle periferie. È una scelta che permette di far proseguire le relazioni. Questa Rsa non è solo una casa di riposo, ma ha anche altri servizi alla persona come il centro diurno, di recupero e di assistenza. Si Aumenta così la qualità di vita degli spinesi. Negli anni tutte le forze politiche erano d’accordo. Si discute su collocazione? Per l’amministrazione è quella giusta su un’area che è dismessa da quindici anni e che nessuna precedente amministrazione ha mai sistemato”. È intervenuto anche l’assessore all’urbanistica Roberto Galli: “Anche in questo caso si parla di deroga, come nel caso precedente. A livello tecnico si ha il nulla osta degli uffici. Tutta la valutazione e lo studio sono stati verificati. Il costo è di 376 mila euro e se ci saranno costi aggiuntivi non saranno pagati dal Comune ma dall’attuatore. La durata di costruzione è di due - tre anni anni al massimo”. La minoranza si astiene dichiarando: “Si realizza una Rsa in deroga con clamoroso ‘regalo’ al privato quantificato in due milioni e mezzo di euro di mancato incasso per le casse pubbliche”.