Botta e risposta tra il consigliere regionale della Lega Nord Federico Lena ed il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, in merito all'incontro organizzato per il prossimo 26 febbraio e incentrato sulla causa civile promossa dal Comune di Crema contro la Regione nella vicenda del fallimento della fondazione Charis e del mancato completamento della scuola di Cielle. Per l'esponente del Carroccio, che in Regione siede in maggioranza, “la colpa” dell'attuale situazione è del Comune, perché nel 2013 avrebbe dovuto far ricorso “per non lasciar ingarbugliare” ancor più la matassa. Per il sindaco di Crema, invece, “Lena ha dei cattivi informatori”.
La presenza di Lena
Ricevuto l’invito all’incontro, Lena ha deciso di rendere pubblica la sua risposta, spiegando che “prima di confermare o meno la mia presenza gradirei avere delucidazioni sulle decisioni prese dalla Sua amministrazione in merito a questa complicata questione. Apprendo dalla stampa locale che la sua amministrazione ha già deliberato in data 15 febbraio (delibera di giunta n.57 del 2016) di conferire a uno studio legale l’incarico di citare in giudizio civile Regione Lombardia.Nel corso dei colloqui che la Sua amministrazione, nella Sua persona, ha avuto con Regione Lombardia e l’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia – spiega l'esponente del Carroccio - è stato spiegato che la strada intrapresa da Regione Lombardia per il recupero del milione di euro relativo alla vicenda è del tutto legittima (un atto dovuto) e secondo l’ufficio legale di Regione Lombardia una strada da seguire per evitare l’intervento della Corte dei Conti”.
Il ricorso
“Perché – aggiunge Lena - nel 2013 al primo intervento di Regione Lombardia la sua amministrazione non ha ritenuto di avvalersi dello strumento del ricorso – reso possibile dagli strumenti legislativi- entro 60 giorni? Lo stesso segretario generale del Comune di Crema - dottoressa Marica De Girolamo - nel corso del consiglio comunale in cui si è discusso del problema ha sottolineato come le azioni intraprese da Regione Lombardia siano legittime e soprattutto di come il ricorso avrebbe potuto bloccare le operazioni e non lasciar ingarbugliare ancora di più una situazione già difficile e dalle numerose sfumature. Sottolineando la mia posizione in seno alla maggioranza che sostiene il governo di Regione Lombardia attendo fiducioso chiarimenti in merito a questo sopra esposto”.
Cattivi informatori
“Il consigliere regionale Lena ha purtroppo dei cattivi informatori. Persone che probabilmente nei consigli comunali si distraggono o che lasciano la seduta a metà discussione. Se avesse avuto la pazienza e la volontà per approfondire - sarebbe bastata una telefonata, peraltro mai arrivata in due anni di grande affanno, con la Regione, su questa materia, e numerose lettere inviate anche alla sua attenzione ma sempre rimaste senza risposta - saprebbe che il consiglio comunale di Crema si è unanimemente espresso sia per continuare a tenere aperta una via politica ed è ciò che faremo il 26 coi capigruppo sia per adire le vie legali”.
Da che parte stare
“Non possiamo più limitarci però solo ad implorare un dialogo che sinora la Regione non mostra di volersi impegnare a fare. Ma spero naturalmente di sbagliarmi. Ripeto, sarebbe bastata una telefonata per approfondire una questione sicuramente complicata ma sulla quale non vi è dubbio, per lo meno il consiglio comunale non ne ha, che il Comune di Crema sia parte lesa e con lui i cittadini cremaschi. Decida, Lena, da che parte vuole stare”, conclude il sindaco.