19-10-2019 ore 15:15 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. ‘Persone più accoglienti e inclusive: padre Cremonesi è un limpido modello’

Durante il ricevimento al palazzo comunale dove il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha accolto la delegazione giunta a Crema per le celebrazioni della beatificazione di padre Alfredo Cremonesi insieme al presidente del consiglio comunale Gianluca Giossi, ad alcuni membri della giunta e dei consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. A nome della città il sindaco s’è detta “felice di accogliere gli ospiti presso la casa comunale, molti di voi arrivati qui da luoghi lontani. Proprio intorno al tema del ‘viaggio’ vorrei spendere qualche parola per questa importante giornata, perché mi pare possa offrire spunti interessanti di riflessione”.

 

Il viaggio

“I missionari viaggiano, come il nostro padre Alfredo, che sta per essere beatificato, ha fatto. Fino ai confini del mondo. Molti degli illustri ospiti che oggi accogliamo, sono qui perché hanno viaggiato. I bambini che vengono al mondo compiono un viaggio. La stella cometa era in viaggio e i Magi erano in viaggio. Lo stesso Dio dei cristiani ha viaggiato per raggiungerci, proveniente chissà da dove. Il samaritano stava viaggiando. E viaggiavano Maria e Giuseppe anche nei giorni della nascita di Gesù. Nella storia ricordiamo grandissimi "viaggiatori": Alessandro Magno, Marco Polo (in onore anche alla nostra tradizione veneziana), Cristoforo Colombo, Ferdinando Magellano, Charles Darwin. E potremmo continuare. Anche i cremaschi di oggi viaggiano, tutte le mattine, per guadagnarsi da vivere. Qualche volta non ritornano, com’è accaduto lo scorso anno a tre donne, a causa di un incidente ferroviario, evitabile. Uomini negligenti si erano dimenticati di riparare un guasto segnalato da tempo”.

 

Il progresso

“Tutti viaggiamo. Noi occidentali per piacere, qualche volta per lavoro, gli altri per disperazione, eppure questi movimenti continui, come aghi che rammendano il mondo, rendono tutto diverso da com’era prima. Ai viaggi dobbiamo la vita, l’allargamento degli spazi, soprattutto quando esseri umani più audaci degli altri si avventurano dove altri non avevano osato. Gli esploratori che citavamo prima, ad esempio. O i missionari. Quest’anno è il cinquantesimo anniversario del viaggio del primo uomo sulla Luna e chissà cosa ci riserverà il futuro. C’è sempre un viaggio alla radice di ogni progresso. Ma purtroppo non c'è solo progresso. La madre che è in me non riesce a perdonarsi quell’immagine, un’altra madre abbracciata al suo bambino in fondo al mare, sprofondati mentre facevano, all'incontrario, il viaggio di Padre Alfredo: dal mondo della disperazione a quello della speranza. Io non sono sicura di essere innocente, di certo non ho gridato abbastanza forte, non quanto avrei potuto e dovuto, talvolta mi sono lasciata risucchiare nella mediocrità dei prudenti, che riescono a trovare scuse ovunque e sono così abili da ammantarle di spirito umanitario. Mi chiedo come abbiamo potuto, soprattutto con quale pretesa, penso a chi ha eretto muri ed invocato i respingimenti pretendendo di farlo in difesa delle nostre radici cristiane, che, se ci fossero davvero, dovrebbero essere le prime a scuoterci e impedirci di dormire la notte, di fronte a questo dramma”.

 

Buona novella

“In quest’ansia di viaggiare, di avvicinarsi ai lontani, di rammendare il mondo, sta il segreto di questa beatificazione. Noi cremaschi, senza averne merito, oggi godiamo questa sublime promozione di un nostro figlio, che ora ci diventa anche padre, e ci permettiamo di affidare a lui tutti coloro che viaggiano, soprattutto coloro che sperano in una vita migliore e che vorrebbero vedere in noi, nei nostri comportamenti, lo specchio di quell’ineffabile "buona notizia" che ha spinto padre Alfredo a viaggiare per portarla a loro. Grazie per essere qui. Grazie per questo evento che ci costringe a pensare, che ci costringe a pregare, anche laicamente, per coloro, uomini di buona volontà, che vorrebbero un pianeta casa di tutti, affratellati e impegnati in azioni di pace. Non è un’utopia, il beato padre Alfredo ce lo rammenta e ci invita a crederlo senza dubbio alcuno, anche fuori da questi momenti celebrativi, che servono a nulla se non contagiano cuori ed istituzioni e ci rendono persone più aperte, accoglienti ed inclusive. Grazie davvero per il vostro impegno che ha permesso di fare conoscere e valorizzare, arrivando alla beatificazione, la figura di padre Cremonesi, consegnando alla nostra comunità un esempio limpido ed un modello per tutti noi”.

 

Ospiti in Sala dei Ricevimenti:

Cardinale Angelo Becciu - Prefetto Congregazione Cause dei Santi (Rappresentante di Papa Francesco), monsignor Carmelo Pellegrino - Promotore della fede, monsignor Daniele Gianotti - Vescovo di Crema, monsignor Isaac Danu - Vescovo di Toungoo (Myanmar), Htoo Saw William, Maung Saw Win, Aung Soe Linn - Delegazione della diocesi di Toungoo (Myanmar), don Maurizio Vailati - Vicario Generale della diocesi di Crema, don Giuseppe Pagliari - Promotore di Giustizia della causa di Beatificazione, monsignor Oscar Cantoni - Vescovo di Como, monsignor Rosolino Bianchetti - Vescovo di Quiché (Guatemala), originario della diocesi di Crema, Francesca Consolini - Postulatrice della causa di Beatificazione, padre Gianbattista Zanchi - già Superiore Generale del Pime (Originario della diocesi di Crema).

1897