19-09-2022 ore 20:06 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

'Concreto, trasparente e dialogante: il Terzo Polo dà speranza all'Italia di domani'

“Voteremo il Terzo polo, vale a dire Renzi e Calenda, per la misura ed il buonsenso con cui avanza una proposta programmatica seria. I suoi esponenti sono gli unici ad essere concreti e razionali, in un panorama pieno di ideologismi. Danno una prospettiva ampia dalla produttività, all'istruzione, al settore culturale. Si contraddistinguono per la concretezza di cui l'Italia ha bisogno. Sono un'alternativa al bipolarismo, che non deve essere frutto di una costrizione. Il loro programma è sinonimo di speranza per il paese”. Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni che hanno portato il consigliere Simone Beretta e con lui Paola Orini, Giovanni Palumbo, Guido Borsella, Pietro Margheritti, Renzo Casoli, Ezio Piacentini, Enzo Bettinelli e Giacomo Oreschi,  a dichiarare le proprie intenzioni di voto in vista delle prossime elezioni politiche. “Questa scelta – chiarisce Beretta – ci impegna rispetto ai programmi che ora conosciamo, non rispetto al futuro. Vedremo domani se sarà possibile, con il panorama che verrà a crearsi, fare una scelta di campo. Ad oggi li preferiamo perché sono trasparenti, coerenti e fanno promesse che possono mantenere”.

 

Riforme importanti e larghe intese

Alla base alcune certezze: “il no al presidenzialismo ed il forte sì ad altre riforme istituzionali. E poi la convinzione che l'Europa e la Nato siano scelte imprescindibili”. Chiaro il contrasto con le linee programmatiche del centrodestra e chiaro anche il distacco con la proposta del Pd che Beretta definisce “irricevibile”. Quel che è chiaro è che “in un momento così delicato serve andare avanti insieme ed il Terzo polo si è detto disponibile ad un governo di larghe intese per un paese che necessita di importanti riforme strutturali del lavoro, di una diversa politica fiscale, dell'ambiente e della transizione ecologica, dell'innovazione digitale, di una riduzione drastica della burocrazia, di un welfare più moderno, della sanità, della scuola, dell'università e della ricerca, della cultura, del turismo e dello sport, delle pari opportunità, di un'immigrazione meglio coordinata e pianificata, per la difesa e la sicurezza in chiave più europea”. Utile anche salvare “ciò che Draghi ha fatto di buono facendo recuperare all'Italia un posizionamento sul piano internazionale”.

 

Diritti e istruzione

Sul piano del diritti “il Terzo Polo è impegnato a dialogare, non a dividere il paese”. Infine secondo Beretta “bisogna agire sul versante dell'istruzione e sul legame tra la scuola e l'impresa perchè il problema grosso è che oggi manca manodopera specializzata”. Per Orini “la scuola ha bisogno della razionalità e della concretezza”. Palumbo si è detto dispiaciuto che “nel Terzo polo non sia entrato anche Toti. A livello locale voglio fare un grosso in bocca al lupo ad Ancorotti: speriamo che una volta eletto possa fare bene per il nostro territorio”. Per Margheritti la scelta del Terzo Polo dà “speranza nello sviluppo del paese di domani”.

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