19-07-2018 ore 11:37 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Case Aler e Comune, pronto il Patto di servizio contro la morosità incolpevole

Crema. Case popolari. Da un minimo di 1.200 euro fino a un massimo di 2.400 euro per le famiglie in grave difficoltà. In cambio, la sottoscrizione di un piano di rientro della morosità. È quanto disposto dalla Giunta comunale, approvando “il contributo di solidarietà” in collaborazione con l’Aler di Cremona, Mantova e Brescia. L’obiettivo dichiarato non è tamponare il disagio, ma "ridurre la morosità. I servizi sociali e la ragioneria - sottolineano dal Comune - hanno già individuato i nuclei che beneficeranno dell'aiuto. Non dovranno chiedere il sostegno, che riceveranno direttamente".


Uscire dalla marginalità

Per l’assessore al welfare Michele Gennuso, l’iniziativa è frutto di una “analisi condivisa e condotta in maniera continuativa con Aler, i servizi sociali e la ragioneria. I nuclei familiari fragili vengono sostenuti economicamente ma soprattutto a livello sociale. Vogliamo promuoverne un'evoluzione, la possibilità di uscire da una condizione di marginalità. Questa misura consentirà progressivamente di ridurre la morosità accumulata destinando risorse alla manutenzione degli alloggi. Il contributo, quantificato in 1.200 euro eventualmente incrementabile fino a un massimo di 2.400 euro è destinato alla copertura parziale (fino a un massimo dell’80%) delle morosità registrate al 31 dicembre 2017, viene subordinato alla sottoscrizione di un Patto di servizio. Chi beneficia del contributo si impegna a “corrispondere le mensilità correnti del canone dalla data della sottoscrizione, a mantenere aggiornata la propria posizione anagrafica ed economica-patrimoniale; ad attivare un percorso di politica attiva del lavoro entro 3 mesi (per i componenti del nucleo in età di lavoro e disoccupati); infine a rateizzare la morosità eccedente il contributo”.


Morosità incolpevole fino a 6 mila euro

In caso non venissero rispettati tutti questi impegni, il contributo verrebbe revocato e non si potrebbe in futuro accedere ad altri contributi comunali. Al progetto accedono le famiglie che vivono negli alloggi Erp da almeno 18 mesi. La loro è una “morosità incolpevole”, ovvero le condizioni di indigenza e comprovata difficoltà economica non consentono di far fronte alle spese. La morosità complessiva non deve superare i 6.000 euro.

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