19-04-2023 ore 11:02 | Politica - Dalla provincia
di Andrea Galvani

Cremona. Assemblea dei sindaci: “lo sconforto e l’amarezza” della giunta dell’area cremasca

Il mancato inserimento della “ratifica della delibera del consiglio provinciale del 29 aprile 2016 in ordine alla costituzione dell’Area Omogenea cremasca” ha scatenato uno scontro al calor bianco. Una vicenda senza precedenti, che rischia di portare ad una profonda spaccatura in seno alla provincia di Cremona, proprio in un momento in cui la condivisione e la compattezza dovrebbero essere prioritari.

 

L’assemblea del 26 aprile

La richiesta è stata presentata lo scorso 5 aprile, fornendo all’ente provinciale un margine piuttosto discreto. La fiducia è venuta meno con la lettura dell’ordine del giorno dell’assemblea del 26 aprile, con l’iscrizione dei seguenti argomenti: primo, espressione del parere sullo schema di Dup di Bilancio 2023; secondo, presentazione dei servizi ai comuni e della centrale unica di committenza (sull’argomento torneremo poi); terzo, rinegoziazione del debito degli enti locali, prestito green e nuovo modello di concessione dei finanziamenti per la pubblica amministrazione; quarto, situazione fanghi nel territorio provinciale; quinto, varie ed eventuali. Riprendiamo il punto due: la centrale unica di committenza non sarà Consorzio informatica e territorio (società dei comuni cremaschi), ma l’ente provinciale.

 

La nuova richiesta

Trattandosi senza alcun dubbio di “un disguido”, i sindaci cremaschi sono certi che non si tratti del tentativo, peraltro piuttosto maldestro, di bloccare il percorso cremasco (a vantaggio della lentezza di altre aree provinciali). Pertanto il presidente dell'area omogenea cremasca Gianni Rossoni ha inviato una nuova richiesta a Signoroni, presidente della provincia di Cremona e sindaco di Dovera, invitandolo stavolta a rispondere, come prassi istituzionale vorrebbe, cercando di ricucire quello che rischia di risultare come uno sgarbo: “la giunta dell’area omogenea cremasca esprime amarezza e sconforto” per il mancato inserimento nell’ordine del giorno della delibera “e chiede l’inserimento di tale oggetto nella stessa seduta del 26 prossimo venturo”.


La nota del sindaco di Crema
In serata, con una nota stampa, il sindaco di Crema si è espresso su quanto accaduto. “Il cremasco unito – spiega Fabio Bergamaschi - è un valore per il cremasco stesso, ma anche per la Provincia nella sua interezza, come leva per il miglioramento della qualità dei servizi, per l'attrattività, per la stessa coesione territoriale che si rafforza nella pluralità delle ricchezze e nelle stesse differenze, quando messe a fattor comune, seguendo uno spirito cooperativo. Una forza che vuole e deve essere giocata sempre in senso positivo nella relazione con gli altri territori che la compongono. Deve essere chiaro per tutti che questo è lo spirito. Credo sia importante chiudere al più presto il percorso virtuosamente rilanciato dai Comuni cremaschi, attraverso il riconoscimento formale da parte della Provincia di Cremona dell'Area Omogenea Cremasca. Sono certo che troveremo lo spazio politico per farlo. E per farlo bene, con convinzione, senza tensioni di sorta, dannose ed inutili, nate da un difetto di comunicazione e di relazione che ha generato alcune incomprensioni sicuramente superabili”.

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