19-01-2018 ore 12:28 | Politica - Crema
di Ilaria Bosi

Cremasco. Statuto e futuro di Scrp, Fratelli d’Italia: ‘Comune di Crema causa confusione’

“Scrp non finisce di stupire e conferma d’essere una partecipata dispendiosa e inutile per i comuni”. Questo il giudizio espresso dalla sezione di Crema di Fratelli d’Italia, secondo la quale “l’ultima novità risale a pochi giorni fa quando Aldo Casorati, presidente del Comitato di coordinamento dell’area omogenea, ha informato i sindaci che durante un incontro ufficiale tra il citato Comitato e il consiglio di amministrazione della società «è stata tracciata e condivisa un’ipotesi di lavoro che entro tempi molto stretti possa permettere all’assemblea dei sindaci di definire e approvare la forma giuridica della Società dando al consiglio di amministrazione il compito di presentare entro breve termine uno studio sulla fattibilità di trasformare Scrp in Società in House».

 

Statuto carta straccia

“Se questa ipotesi verrà perseguita il nuovo Statuto - costato alcune migliaia di euro pubblici - e in attesa della ratifica dell’assemblea dei soci di Scrp, diventerà carta straccia. Se si andrà verso la società in house sarà necessario redigere un altro Statuto. Sarebbe uno spreco assurdo di denaro dei pubblico”. Recentemente Fratelli d’Italia ha stigmatizzato pubblicamente “i ritardi nell’approvazione del nuovo Statuto”, sottolineando “la mancanza di un progetto che giustificasse l’esistenza della società”.

 

La causa della confusione

Non solo. Fratelli d’Italia “individua nel comune di Crema, maggiore azionista di Scrp, quindi determinante per le scelte societarie, la causa della confusione e della mancanza di strategia emerse durante le operazioni di modifica dello Statuto”. In particolare “nel sindaco Stefania Bonaldi l’origine della spaccatura netta e difficilmente sanabile tra soci, evidenziata dalla volontà di alcuni comuni di abbandonare la società”.

 

Il trasferimento del personale

“Nella sua comunicazione Casorati ha precisato: «L’ipotesi di società in house dovrà essere supportata da un piano industriale ben definito e da una nuova organizzazione del personale funzionale alla nuova mission della società e che non può prescindere da un accordo con Padania Acque per il trasferimento del personale al seguito del ramo idrico». Se questo trasferimento di personale sarà realizzato cosa resterà di Scrp che attualmente conta 14 dipendenti, compreso un direttore generale, ma in compenso paga un consiglio di amministrazione di 5 membri? Poco o nulla”.

 

Strategia e confronto pubblico

Fratelli d’Italia chiede quindi “al consiglio di amministrazione di Scrp di illustrare la strategia per uscire da una situazione che oggettivamente è inaccettabile e al comune di Crema di chiarire pubblicamente come intende operare”, mentre “le forze politiche presenti sul territorio” sono chiamate ad un confronto pubblico “per capire se l’esperienza di Scrp è da considerarsi conclusa o se ha ancora margini per continuare”.

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