18-11-2021 ore 20:45 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Fusione A2a ed Lgh. Martinazzoli: “la Corte dei conti ha chiesto documenti ad Scs srl”

“Oggi pomeriggio la Corte dei conti ha chiesto ad Scs srl documentazione inerente la fusione tra Lgh ed A2A”. La notizia è stata diffusa direttamente da Dino Martinazzoli, membro del cda di Lgh e amministratore unico di Cremasca servizi durante la riunione della Commissione comunale di garanzia, presieduta da Simone Beretta, che in apertura dei lavori s’è detto convinto che “il consiglio comunale abbia agito in buona fede, supportato da pareri legali forti”.

 

L’eccezione di Lodi

Rispondendo alle domande dei commissari, Martinazzoli ha spiegato che ad oggi “la fusione è stata approvata a maggioranza dai soci ad eccezione del comune di Lodi che a seguito di ulteriori approfondimenti ad oggi non si è ancora pronunciato. L’operazione sta comunque procedendo coi suoi tempi tecnici e verrà conclusa sicuramente prima di fine anno”. Per l'esattezza “è in corso la stesura dell’atto notarile” e la stipula avrà vigore “dal primo gennaio 2022”. La Corte dei conti, ha aggiunto, al momento “non ha mosso alcuna contestazione” ai cremaschi. I documenti sono stati chiesti ad Scs srl perché è lo “strumento che detiene le quote di Lgh e continuerà a farlo fino al concambio con le quote di A2A”.

 

La cronistoria

Martinazzoli ha ripercorso tutto il progetto: dal 2012 al 2014 la ricerca di partnership di Lgh “è risultata infruttuosa”, poi è arrivata la proposta di A2a di creare una multi utility dei territori, coinvolgendo il Bresciano e la Franciacorta, Cremona, Lodi e Pavia. Ritenuta “un’ottima proposta, si è quindi deciso di verificarne la fattibilità”. Dalla primavera fino alla fine del 2015 si sono succeduti tavoli di confronto, “fino a trovare la combinazione per portare a termina una operazione estremamente complessa”. Ovvero cambiare il 2,75% di A2A col 49% di Lgh, valorizzata a circa 350 milioni”. Vennero ritenuti molto importanti “la cancellazione degli impegni di indennizzo” e la “distribuzione straordinaria di riserve da Lgh di 16 milioni di euro”.

 

Il ricorso al Tar

Rispetto alla trattativa privata (quindi alla fusione senza gara ad evidenza pubblica) “Crema aveva sollevato un dubbio”, fugato da “pareri legali ampiamente positivi. Lgh aveva incaricato Mediobanca e Kpmg per quanto riguarda il piano strategico, le sinergie, i benefici per i territori e i criteri di fungibilità”. Dell’operazione erano informati tutti i player del settore e nessuno ha ritenuto di bloccarla, a differenza di quanto accaduto ora a Seregno, “dove il ricorso al Tar è stato promosso da privati, che si ritengono danneggiati dall’allargamento ai loro confini di A2a. Rispetto a Seregno non siamo nelle stesse condizioni: tempi, modi e attori dell’operazione sono molto diversi”.

 

Possibili conseguenze

Veniamo a quali rischi corrono le persone che hanno approvato la fusione. “Al riguardo – ha aggiunto Martinazzoli – sono abbastanza sereno. Abbiamo agito in maniera corretta, senza condizionamenti”. Possibile che vengano rilevati danni erariali? “È complicato, perché tutte le valutazioni sono state suffragate da consulenti validi e competenti, non credo si possano rilevare danni”. Alla domanda di Andrea Agazzi (Lega) ha risposto così: “cosa avrei fatto oggi se avessi avuto in mano lo stesso parere che ha ricevuto Lodi? Quello che ho sempre fatto, avrei chiesto un secondo o un terzo parere, ma poi sarebbe venuto il momento di decidere, perché siamo stati messi in questa posizione proprio per questo”. Anche con l’operazione di fusione è andata così: “abbiamo chiesto due pareri, il secondo è stato di Angelini, che non conoscevo ma ci è stato presentato come figura molto autorevole” e non ha avuto nulla da eccepire. In estrema sintesi, durante la commissione è emerso che oggi probabilmente sarebbero state prese altre decisioni.

 

Nessuna richiesta diretta al comune”

Il sindaco Stefania Bonaldi è intervenuta per rimarcare un concetto: “dobbiamo ricordarci di contestualizzare al tempo in cui sono stati presi i pareri e le valutazioni degli advisor, oltre a tutti gli atti a corredo". Pareri e valutzioni "di professionisti di prim’ordine che dimostrano la buona fede e la modalità con la quali ci si è mossi. Va ribadito che ad oggi, a differenza di quanto accaduto ai comuni di Cremona, Lodi e Pavia, al comune di Crema non sono arrivate richieste direttamente anche per la modalità differente di configurazione della partecipazione societaria”. In ogni caso, il sindaco ha ribadito la convinzione nella bontà dell’operazione “per i vantaggi sul territorio cremasco in termini di maggiori investimenti sui temi della gestione dei rifiuti e dell’ecologia. Siamo nelle condizioni di affrontare i prossimi anni con delle strutture che sono in grado di supportarci nelle pianificazioni previste per portare a casa le risorse del Pnrr”. In sostanza, “molta serenità e consapevolezza per aver affrontato le cose con grande serietà”.

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