18-09-2021 ore 15:30 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Il vicesindaco Gennuso non correrà alla carica di sindaco: 'ma sono a disposizione'

“Se la mia figura può essere utile a proseguire alcune progettualità importanti, io ci sono. Certo, non mi candiderò alla carica di sindaco, ma penso che il ruolo sia relativo”. Il vicesindaco Michele Gennuso rinnova così, dunque, la sua disponibilità in vista delle prossime amministrative “per continuare ciò che nel sociale in questi anni è stato fatto”. Messe a tacere le voci di un suo addio alla vita amministrativa, abbandona l'idea di una corsa alla carica di primo cittadino. “Fare il sindaco di una città come Crema è totalizzante, non credo di avere il tempo, né, francamente, le competenze. Non penso sia nelle mie corde. Non voglio rincorrere un ruolo che non mi appartiene, non devo fare carriera. La politica per me è un servizio. Questa esperienza amministrativa, importante tanto dal punto di vista umano, quanto dal punto di vista professionale, mi ha consentito di chiudere un cerchio dopo anni di impegno nelle associazioni e nel volontariato”.

 

Il senso di essere comunità

Assessore con delega al welfare e alle politiche giovanili, Gennuso ha riscoperto il senso di essere comunità. “Le città, come luoghi fisici sono importanti, ma lo sono ancora di più le relazioni che si creano. La comunità è un luogo di relazione, un continuo equilibrio dinamico tra le persone che la abitano e le relative esigenze”. Comunità è presidio che ascolta, decide e realizza. “Auspico – aveva scritto su Facebook qualche giorno fa – che nelle prossime elezioni amministrative venga lasciato spazio ad idee e competenze nell'ambito di una comunità politica appassionata ed appassionante”. I legami in tutto questo sono il punto di partenza: “il flop obbligato della relazione fisica in tempi di emergenza sanitaria ha fatto emergere il desiderio di una comunità di mettersi in gioco”. Sono ancora davanti agli occhi le immagini di solidarietà per i militari accorsi o per i sanitari cubani, e l'impegno dei volontari al centro vaccinale. “Ora dobbiamo lavorare sulla tenuta della rete. La pandemia ci ha fatto capire che siamo tutti fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri”.

 

Coprogettare

L'obiettivo del welfare, che si basa su tre pilastri fondamentali “ente pubblico, terzo settore, famiglie”, dovrà sempre essere quello di “intercettare le fragilità ed attivare risorse”. Per farlo lo sforzo deve essere corale “tanto dal punto di vista delle progettualità, quanto dal punto di vista economico”. Questi sono i baluardi della seconda esperienza di coprogettazione con ats Impronte sociali che, ad oggi, dà prova di “una vincente coesione umana e permette di garantire alla città tanti servizi”. Tra questi, quelli per giovani, bambini, famiglie, per il contrasto alla marginalità, per il lavoro di comunità, la protezione giuridica, l'inclusione socio lavorativa ed i servizi abitativi.

 

Abitare

“Il tema abitativo – continua – è stato per me da subito molto importante”. Tanto ovviamente resta da fare “tenuta in considerazione la situazione in cui oggi desta Aler e la mancata manutenzione ordinaria agli alloggi protratta negli anni”, ma “credo che lo sforzo dell'amministrazione in questi anni sia stato quello di creare occasioni di incontro e di relazione con le persone”. “Esiste ed è evidente il problema della morosità, particolarmente elevata, ma esistono anche sottese situazioni di fragilità che vanno ascoltate, gestite e risolte. L'amministrazione, con gli sportelli di mediazione abitativa e diverse iniziative di socializzazione, ha cercato di esserci”.

 

Abbattere barriere

Bene, secondo Gennuso, anche la sfida dell'abbattimento delle barriere architettoniche e culturali. “Almeno ora di questi temi si parla quotidianamente, pur scontrandosi”. Recente è stata l'inaugurazione della piazzetta Terni De Gregori, oggi, finalmente, completamente accessibile, “il Peba (Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche) dovrebbe vedere la luce a dicembre”. Fondamentale in tal senso l'apporto dell'Osservatorio per le barriere architettoniche: “crea partecipazione, confronto, scontro e nuove consapevolezze”. In definitiva “costruisce”. Al pari delle altre consulte tipiche del Bonaldi bis: la Consulta dei giovani e la Consulta intercultura. “Sono modi per avvicinare le persone alla vita amministrativa. Per far capire che insieme dobbiamo lavorare per trovare soluzioni”.

 

Educatori professionali

Non ci si può limitare a “puntare il dito o a sollevare polveroni”. Il riferimento è alla questione sollevata dal Movimento 5 stelle circa le istanze mosse dagli educatori professionali assunti dalle cooperative accreditate e facenti riferimento al consorzio Comunità sociale cremasca per avere un adeguamento salariale e contrattuali rispetto alle mansioni svolte. “Non è un problema solo di Crema e non è vero che certe situazioni non vengono attenzionate dall'amministrazione. Chiaro è che, se vi sono delle anomalie, vanno denunciate nelle sedi opportune, non in consiglio comunale”. Dal canto suo Gennuso, con la dirigente dei servizi sociali Annalisa Mazzoleni ha provveduto a “richiedere un incontro a livello provinciale con i sindacati, ma siamo ancora in attesa di risposta”. Questioni aperte a parte, il futuro è ad un passo. “Spero Crema resti una città accogliente, cioè capace di ascoltare le persone senza giudicare. Ché, in fondo, siamo tutti sulla stessa barca”.

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