Crema. Ospedale, "contrario all'accorpamento con Cremona per ragioni sociali, sanitarie e finanziarie". Alloni: "mobilitazione immediata"
Lo scorso giugno la Giunta regionale ha stabilito l’istituzione di una Commissione Sviluppo Sanità, presieduta dall'oncologo Umberto Veronesi e formata da 15 persone, personalità di alto profilo professionale in ambito sanitario e socio sanitario.
Strategie di sviluppo
L’obiettivo di fondo della Commissione quello di "proporre al presidente Roberto Maroni e agli assessori le linee strategiche e gli indirizzi attuativi per facilitarne le decisioni per uno sviluppo del servizio sanitario e sociosanitario lombardo, anche aggiornando le disposizioni legislative alle modifiche delle esigenze e delle condizioni economiche".
Ridefinizione degli ambiti territoriali
Al punto quattro della delibera che istituisce la Commissione, spicca il "processo di riordino del sistema sanitario e socio sanitario" ed in particolare la "ridefinizione degli ambiti territoriali attraverso criteri omogenei e significativi dal punto di vista statistico epidemiologico, in grado di cogliere il sistema attuale dei bisogni nel contesto socio-economico"".
La certezza 'datata'
Alcuni hanno voluto leggervi la prova di un accorpamento di Crema - che ancora si lecca le ferite per la chiusura del tribunale - con l'ospedale della tanto 'odiata' Cremona. La notizia era data per certa già nel 2010 - come si può vedere dai documenti allegati - e in quell'occasione, per l'esattezza il 10 dicembre del 2010, il consigliere Pd Agostino Alloni chiese e ottenne alla Regione una rassicurazione ufficiale e in forma scritta (in allegato).
Le nuove voci
Passati tre anni ci ritroviamo al punto di partenza: sempre Alloni torna a ribadire la propria contrarietà alla fusione tra l’Ospedale di Crema e quello di Cremona che, "stando alle informazioni veicolate dalla stampa, sarebbe realtà già a partire dal gennaio 2014".
i bacini d'utenza
La soppressione del presidio cremasco non risponderebbe ad alcun criterio oggettivo, "tenuto conto dell’avanguardia tecnologica e gestionale dell’ospedale e dell’ampio bacino di pazienti cremaschi, assai più ampio del bacino del capoluogo cremonese".
Il metodo
Secondo Alloni "non si possono affrontare questioni di rilevanza fondamentale per la popolazione e per le comunità senza partire da un confronto reale con gli interlocutori territoriali, i comuni, i portatori di interesse e la stessa popolazione locale. E’ profondamente sbagliato il metodo, oltre al fatto di non tener conto di criteri oggettivi per la scelta di razionalizzazione delle strutture sanitarie imposte dai tagli alla spesa pubblica. Non il fatto che Cremona sia capoluogo di provincia infatti, dovrebbe influire sulla decisione, bensì il dato più realistico del bisogno di assistenza e di cura e del numero di pazienti”.
La mobilitazione immediata
Alloni propone "da subito una sorta di 'mobilitazione' che metta insieme un "gruppo di lavoro" locale con lo scopo di monitorare la situazione e le decisioni che eventualmente vorranno essere assunte a livello regionale, partendo con un'analisi seria che dimostri come l'ospedale di Crema possa rimanere con la propria autonomia, per ragioni sociali, sanitarie e finanziarie".