“Il 14 settembre è dietro l’angolo ma sono ancora tante le incognite”. Per l’assessore all’istruzione di Crema, Attilio Galmozzi, “la certezza è una: serve riprendere l’anno scolastico nel modo più sereno possibile per i bambini. Coniugando sicurezza e tranquillità. Sui social si leggono scenari falsi e apocalittici, del tipo ‘non prelevate mio figlio con la forza, traumatizzandolo’ ecc. Tranquilli che nessuno sequestrerà nessuno. Il sistema, però, deve dotarsi di mezzi straordinari. Posto che lo scenario quest’inverno potrebbe essere decisamente migliore del 2020, il sistema deve fare più sforzi”.
Figura medica
Per prima cosa, sostiene Galmozzi, “l’idea di una figura medica a disposizione delle scuole può dare più tranquillità e, all’interno, coordinare scelte e percorsi. Una sorta di medico scolastico che, in caso di necessità, intervenga in modo corretto e coerente. Che non significa sequestrare figli e portarli con la forza da nessuna parte, ma interfacciandosi con famiglia, scuola, Ats attivare tutte le procedure necessarie per giungere rapidamente ad una soluzione. Quale soluzione? Beh, innanzitutto Ats dovrebbe dotarsi di procedure rapide per le scuole, dare priorità alla processazione di tamponi di eventuali sospetti per ridurre al massimo i tempi e garantire un rientro rapido a scuola, riducendo a pochissimi giorni l'eventuale necessità di isolamento”.
Servizi ambulatoriali
Medico del pronto soccorso di Crema, Galmozzi ritiene che i servizi ambulatoriali debbano essere ampliati: “più ore di presenza dei pediatri di libera scelta e più servizi di prevenzione, possibilità per più figure sanitarie di effettuare test diagnostici rapidi e non invasivi. Intercettare precocemente sintomi e segni fuori dalla scuola, per ridurre il più possibile eventuali potenziali contatti (che non cambia rispetto ad oggi perché se un bimbo ha febbre il lunedì mattina non lo si porta comunque a scuola. E qui serve più disponibilità ambulatoriale dei pediatri che valutino precocemente i pazienti”.
Sintomi e tamponi
Al riguardo è fondamentale “la responsabilità delle famiglie in presenza di sintomi. E per sintomi non mi riferisco necessariamente al Covid. Giocoforza quest’anno ai primi sintomi aspecifici e comuni nelle virosi scatterà la necessità di effettuare test diagnostici e ad oggi il tampone è l’unico strumento, per quanto non sensibile al 100%. Servono più laboratori che processino i campioni per evitare chilometri di attese”.
Le distanze e i Dpi
Parlando di “distanze e presìdi a scuola”, va ricordato che “nelle scuole dell’infanzia o nei nidi il distanziamento è impossibile, quindi diamo per assodato che sarà impossibile. E anche il legislatore lo sa. Sulle scuole primarie, secondarie: mascherina, disinfezione mani in entrata e uscita, pulizia mani con acqua e sapone durante la giornata scolastica e non estremizziamo il concetto di distanziamento. Il concetto non va estremizzato, ma è importante che non si faccia finta di niente”. Insomma, un po’ di sale in zucca non guasta mai.