18-08-2018 ore 12:41 | Politica - Dall'italia
di Andrea Galvani

Inclusione e società aperta: 'no all’odio, sì ad una rete istituzionale, autorevole e credibile'

Nei giorni primi giorni d'agosto è stato lanciato l'appello Inclusione per una società aperta, che ha già raccolto centinaia di adesioni in tutta Italia. Primi firmatari Nicola Zingaretti e i sindaci Beppe Sala, Federico Pizzarotti, Virginio Merola e Luigi De Magistris. Come spiega Franco Bordo “si tratta di un manifesto-appello rivolto a tutti gli amministratori locali (sindaci, consiglieri regionali e comunali, assessori) perché rifiutino "la retorica dell'invasione e della sostituzione etnica, messa in campo demagogicamente al solo scopo di ottenere consenso elettorale dagli imprenditori della paura e dell'odio sociale”.

 

Incitazione all’odio

Non solo: “rifiutino il discorso pubblico di denigrazione e disprezzo del prossimo e l'incitamento all'odio, che nutrono una narrazione della disuguaglianza, giustificano e fanno aumentare episodi di intolleranza ed esplicito razzismo", col fine di costruire "una rete permanente che, dato l'attuale contesto politico, affronti il tema delle migrazioni e dell'accoglienza su scala nazionale a partire dalle esperienze e dalle politiche locali, con l'obiettivo di opporsi fattivamente alla deriva sovranista e xenofoba che sta investendo il nostro paese".

 

La rete istituzionale, autorevole e credibile

“In Italia – prosegue Bordo - viviamo una situazione senza precedenti. Infatti, attraverso una strategia precisa,quasi scientifica, è stato imposto un racconto sull'immigrazione che alimenta l'odio e lo sfrutta per ottenere consensi. Questo manifesto si rivolge a chi affronta sul campo il tema dell'immigrazione con risultati virtuosi che spesso smentiscono quel racconto, ed è uno strumento per formare una rete istituzionale che potrà diventare un interlocutore autorevole e credibile, anche nei confronti del Governo, indicando strategie e proposte”.

 

Stato di diritto e inclusione sociale

In sostanza, sostiene Bordo “c'è un'Italia diversa da quella che ci vuole far credere questo Governo. Questa Rete, che vuole una società accogliente e sicura, inclusiva e antirazzista, ha deciso di farla emergere lanciando l'appello, ha deciso di non restare in silenzio. Anch'io mi rivolgo ai nostri amministratori locali, invitandoli a prendere visione del testo dell'appello e a trasmettere la propria desione a [email protected]. Sono convinto che anche nel nostro territorio abbiamo tanti amministratori che non vogliono restare in silenzio e intendono mostrare che esiste anche un'Italia che rifiuta tutto questo, rivendica lo stato di diritto e sostiene l'inclusione sociale come valore assoluto”.

 

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