18-04-2019 ore 20:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Comune di Crema, in Consiglio approvato a maggioranza il bilancio 2018: 'è da tripla A’

Il Comune di Crema ha approvato a maggioranza (14 favorevoli, 6 contrari) il rendiconto 2018. Come sottolineato dall’assessore Cinzia Fontana e dal presidente della commissione bilancio Gianantonio Rossi, “un bilancio solido, certificato anche dall’assenza di rilievi dei revisori dei conti. È un bilancio da tripla A, con disponibilità di cassa per far fronte a tutti gli impegni e un piccolo avanzo di amministrazione. Bilancio di circa 45 milioni. Qual è lo stato di salute dell’amministrazione? “Il comune deve approfondire il tema della riorganizzazione della macchina comunale”. Operazione sin qui complicata: “Dieci anni di blocco delle assunzioni hanno messo i Comuni sono nell’impossibilità di garantire il turnover e la riorganizzazione intelligente dei dipendenti. Le procedure sono molte complesse e non agevolano per niente. Solo per coprire il personale venuto meno e garantire il turnover del personale in pensione nel 2017 – ha sottolineato l’assessore Fontana - il Comune di Crema ha fatto partire nel 2018 una decine di concorsi, uno per il segretario, due categorie b e sette o otto categorie c. Dal 2019 il turnover è garantito al cento per cento”.

 

Accantonamento e alienazioni

Migliorato il gettito ordinario di 700 mila euro, “facendo fronte alla diminuzione di 500 mila euro dei trasferimenti statali”. La congiuntura non favorevole in edilizia non ha invece permesso al Comune di intervenire nell’ambito delle alienazioni. Da segnalare “un accantonamento prudenziale, non obbligatorio di 2.5 milioni di euro, in attesa di interpretazioni di norme al momento non ancora definite. Soldi che potrebbero a breve essere ulteriormente liberati”. Veniamo al personale, dal 2008 al 2018 diminuito del 20%: da 224 e 11 non di ruolo (per un costo di 7.8 milioni di euro) ai 183 e 6 non di ruolo (costo 6.5 milioni di euro). La spesa per gli investimenti è nettamente cresciuta, dai 4.6 milioni del 2008 agli 8.2 milioni del 2018. In questo settore, per Gianantonio Rossi, manca una figura apicale in grado di coordinare il lavoro dell’amministrazione e consentire un ulteriore passo avanti nei servizi.

 

Entrate

Nel 2018, dall’Imu, il Comune ha incassato poco meno di 9.2 milioni di euro, dalla Tasi oltre 1.3 milioni, dall’Irpef quasi 4.1 milioni, oltre 4.3 milioni dalla Tari, 2.3 milioni dai fondi perequativi dallo Stato e 580 mila euro dall’imposta pubblicità e affissioni. Veniamo alle entrate extra tributarie: quasi 1.3 milioni dai parcometri, 709 dalle concesdsioni cimiteriali, 156 mila dal mercato coperto, 560 mila dalla Cosap, 164 mila dall’illuminazione votiva, oltre 3.8 milioni da violazioni del codice della strada. Dall’asilo nido 263 mila euro, dalla scuola materna 184 mila e 84 mila dalla Colonia Seriana. Le mense scolastiche portano introiti per 128 mila euro, mentre gli impianti sportivi 179 mila euro. Trattenute Iva split payment per 402 mila euro.

 

Gli investimenti

Passiamo agli investimenti: in corso, già effettuati o prossimi alla realizzazione. Oltre 500 mila euro sono stati spesi nell’edilizia scolastica (in allegato i dettagli dei singoli progetti), in ambito sportivo 464 mila euro, oltre 5.8 milioni invece rientrano nel capitolo mobilità sostenibile: spiccano i 256 mila per la Ztl, i 230 mila per riqualificare via Enrico Martini, 500 mila per la manutenzione straordinaria delle strade, 470 mila per Crema 2020 e i 3.1 milioni per il sottopasso. Nel capitolo spazi comuni, altri 710 mila euro d’investimento: 163 mila per lo sportello polifunzionale, 166 mila per dotazioni informatiche, 67 mila per il tetto di sala Cremonesi, 99 per il museo civico, 54 mila per la riqualificazione del sant’Agostino, 30 mila per sala Ricevimenti, altrettanti per gli arredi del teatro san Domenico e 83 mila per gli spazi del centro anti violenza. La cura urbana ha avuto investimenti per 751 mila euro: tra gli altri 178 mila per il verde pubblico e 195 mila per opere pertinenziali ed 8 per mille edifici di culto. Del dibattito in aula daremo conto in un altro articolo.

601