17-10-2020 ore 16:25 | Politica - Dall'italia
di Rebecca Ronchi

Covid. Seconda ondata: ‘più tracciamento e assistenza domiciliare. Usca da potenziare’

“Entro le prossime due settimane, tanto è la durata dell'ultima ordinanza di Regione Lombardia, bisogna assolutamente rinforzare il personale dedicato alle operazioni di tracciamento, perché l’obiettivo non deve essere il blocco delle attività, ma lo svolgimento di queste in piena sicurezza. Da quando è ripresa l’attività scolastica, buona parte di queste operazioni sono concentrate sui giovani, dalle scuole alle società sportive. Solo per fare un esempio: quando uno studente risulta positivo, il tracciamento coinvolge in media altri 20 compagni di classe, più i familiari e molto spesso è coinvolta anche una società sportiva, dunque le persone da contattare aumentano notevolmente”.

 

Catena di trasmissione

Come spiega il consigliere regionale Matteo Piloni “il contact tracing è effettuato da specifici operatori con l’obiettivo di assistere le persone in isolamento e in quarantena e di ricostruire le catene di trasmissione dell’infezione, in modo da contenere ulteriormente la diffusione del coronavirus. Si tratta di un lavoro molto impegnativo che richiede molte ore e ricordiamo che questi operatori non si occupano solo di Covid, ma anche di altre malattie come west nile, legionella, epatiti”.

 

Potenziare gli operatori

“In provincia di Cremona sono una quindicina in tutto, tra assistenti sanitari e dirigenti medici e sono operativi tutti i giorni, sabato compreso e senza straordinari. Nell’Ats Milano, invece, dove risultano solo sette operatori, si sta registrando una preoccupante crescita dei contagi. Questi operatori svolgono un’attività indispensabile e determinante. Per questo bisogna investire subito nel potenziamento delle unità dedicate alle attività di tracciamento e, con loro, al potenziamento delle Usca, le unità di continuità assistenziale a domicilio”.

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